Accrocco >
Matteo Renzi afferma che la politica,
dopo anni di immobilismo, con lui ha ritrovato la “capacità” di decidere.
Dimostrare “capacità” di decisione è cosa ben diversa dalla semplice “voglia”
di decidere.
Sotto questo profilo l’accordo raggiunto sulla legge elettorale
solleva diverse perplessità.
A cominciare dal ricorso al ballottaggio (garanzia
governabilità) e dalle soglie di sbarramento (anti-ricatto partitini).
Con il ballottaggio,
partecipando anche meno della metà del corpo elettorale, la forza politica che
vince può vedersi “premiare” con un raddoppio dei seggi avuti al 1° turno.
Ancora.
Dopo aver fissato all’8% la soglia che un singolo partito deve raggiungere a
livello nazionale si è “deciso” di consentire comunque l’accesso a fronte di un
9% di voti ottenuti in almeno 3 Regioni. Equivale a ridurre perlomeno a 1/3 il
pacchetto di consensi da conseguire.
Non solo.
Dovendosi scegliere, all’interno
delle coalizioni, tra la soglia del 4 o del 5%, alla fine si è “deciso” per un
salomonico 4,5%.
Da notare infine che, a distanza di un paio di settimane dalla
“blindatura” dell’asse targato Berlusconi-Renzi si parla ancora di possibili
aggiustamenti.
Postilla.
Il sistema elettorale è lo strumento base che, tramite
una “rappresentanza” politica, serve a dare volto e voce alla volontà popolare.
Di sicuro non è di un qualche “nuovo” accrocco di formule/accorgimenti vari che
si sentiva la mancanza.
Il tempo non cancella le Voci dentro l’Eclissi esempio
di coerenza, responsabilità …