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Dopo l’Italicum. Ma perché non un Hitler?

Di (---.---.---.10) 1 febbraio 2014 11:51

Sig. di Rella,

le "riforme sopra elencate" possono sbloccare un sistema a bassa decisionalità (quale non mi sembra quello attuale, detto per inciso). Possono pure prendere una deriva autoritaria (che secondo me hanno già palesemente in germe). Le riforme stanno per essere discusse da un parlamento di livello infimo, pieno di condannati e clienti, eletti con una legge anticostituzionale. Le riforme sono sostenute e proposte da un personaggio interdetto dai pubblici uffici, carico di processi, tirato in ballo da un altro personaggio che ha raccontato cose per farsi eleggere e poi ne ha fatte altre. Il tutto caldeggiato da un presidente discutibile come minimo che, invece di rappresentare l’Italia e difendere la costituzione, rappresenta la sola maggioranza e nomina una giuria di "esperti" per riscrivere la Costituzione che dovrebbe difendere (le ricordo che le iniziative sulla costituzione e la legge elettorale sono prerogativa del parlamento). Sono sicuro che le parole di Napolitano non sono ispirate da ragionevolezza e buon senso, ma da qualche interesse innominabile di cui vediamo solo i barlumi.

Insomma, sig. di Rella, lei conosce il passato ma non vede il presente. Si fa anche lei imbottire la testa da concetti come la governabilità, che dovrebbe essere attuata da un dei due partiti: o quello del condannato, massa di pecoroni corrotti, per altro spaccatosi recentemente, o dal PD, che non è un partito ma almeno quattro. Bella analisi la sua. Abbiamo bisogno di etica e democrazia, non di superuomini che ci impongono le cose dall’alto.

Si ravveda, saluti,

Gottardo


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