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Renato Accorinti, il sindaco disobbediente di cui avevamo bisogno

Di (---.---.---.81) 10 novembre 2013 01:39

Siamo d’accordo che è un gesto che appare smaccatamente populista.
Siamo d’accordo che appare anche tendenzioso.
Ma, siamo anche d’accordo (forse?), che l’Italia ripudia la guerra come forma di offesa e tentativo di prevaricazione su altri popoli.
E allora, se uno vuole fare un gesto così eclatante, quale momento più adatto della giornata dedicata alle Forze Armate, cioè a quella parte del Paese deputata ad usare le armi?
Questo quando è oramai assodato che le nostre cosiddette missioni di "peace keeping" (notare l’uso di un’altra lingua, chiaro segno di un sottofondo di pudore e di vergogna a chiamare le cose con il loro nome, che non corrisponde al vero ), sono in realtà partecipazioni a guerre guerreggiate.
Certo poi se ne può fare anche un discorso di bonton, da salotto buono.
Non conosco l’uomo, ma la foto mi ispira empatia e simpatia.
Notare lo sguardo di sottecchi del carabiniere sulla destra!


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