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Il tesserino di Pino Maniaci

Di Vincenzo Bonomo (---.---.---.28) 2 aprile 2009 20:40

La grave colpa di Maniaci è che dalla sua televisione padronale, lancia a volte accuse infondate, denigrazioni gratuite, diffamazioni, verso i suoi nemici, senza dare possibilità di rettifica o di replica e senza avere il coraggio di un confronto televisivo, sui vari temi scottanti ( Bertolino, Policentro, ecc..)

Si può dire: se qualcuno si sente diffamato, lo querela cercando giustizia in tribunale, nella Legge. Giusto. Io infatti l’ho querelato 5 volte. Ma anche questo viene propalato da Telejato come una iniziativa negativa con ulteriori commenti denigratori.

 In sintesi. Maniaci inventa o misifica fatti. Ti denigra e ti diffama. Ti censura. Si rifiuta di dare conto del tuo diritto di rettifica. Si sottrae al confronto. Ti sfida a querelarlo. Lo quereli e la stessa querela viene strumentalizzata per gettare altro discredito su di te, indicandoti come un detrattore di Telejato. La realtà al rovescio !

Se questa è libertà di informazione ! Se questa è democrazia mediatica! Se questa è deontologia !

La verità è che Maniaci non ha la formazione culturale e morale per fare il giornalista, a parte il tesserino. 

Il suo passato avventuroso non viene evocato per condananre il suo presente, ma solo come controprova per dimostare l’indole del personaggio. 

Il fatto di essere un pregiudicato, condannato e detenuto per furto, truffa, ricettazione, emissione di assegni a vuoto. Il fatto che si sia inventato una laurea con tanto di festa di (falsa) laurea. Il fatto che abbia gestito a Montelepre un laboratorio di analisi abusivamente. Il fatto che abbia fatto l’imprenditore e gli sia capitato di fare lavori su immobili posti sotto sequestro dall’autorità giudiziaria ( conosco i testimoni) . Tutti questi fatti, raccontano qual’è stata la storia morale e professionale di uno che oggi si erge a paladino dell’antimafia, ed approfitta di questo "status" per diffamare chi vuole, sperando un una sorta di impunità legata alla sua notorietà di antimafioso.

L’antimafia gli è servita per avere successo e notorietà, anche accettando i rischi che conseguono. Ma quale attività di impresa non presenta rischi? Molti imprenditori rischiano in Sicilia ( pizzo, estorsioni, attentati, ecc..) . Maniaci rischia, ma lo ha fatto per un suo tornaconto personale, per soddisfare il suo superego, la sua megalomania, la sua voglia disperata di ergersi al di sopra degli altri, come una sorta di rivincita sul suo passato impresentabile, che tuttavia non ha mai avuto il coraggio di confessare pubblicamente, pentedosene e facendo pubblica ammenda.

Un’ultima osservazione infatti voglio fare. Visto che Maniaci oggi predica trasparenza e legalità, perchè non fa una pubblica ammissione dei suoi errori e dei suoi misfatti passati, ponendosi addirittura come esempio di una persona che ha sbagliato ma oggi si è riscattato dal suo passato di pregiudicato? 

Per conto mio, al di là delle ossessioni e delle diffamazioni di Maniaci, ho sempre agito in piena coscienza, ho difeso la collettività dall’inquinamento della distilleria, sono stato denunciato dalla Bertolino e mi sono difeso in tribunale, con 2 assoluzioni, ho querelato Maniaci quando ho ritenuto che mi ha diffamato, non ho mai avuto alcuna ambizione poltica negativa, ho sempre speso per la politica tempo e denaro mai cercando o ricevendone vantaggi personali, ma solo per spirito idealistico e di servizio, non ho nessuna esigenza di apparire in televisione o su Telejato, sono felice del mio lavoro di insegnante, e vado avanti così nella piena libertà di coscienza e di pensiero.   
Ing. Vincenzo Bonomo


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