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Il flop dei referendum radicali

Di (---.---.---.160) 7 ottobre 2013 12:38

A mio avviso, quello che accade molto spesso nel piccolo di Della Pergola accade in grande ai radicali: anche quando afferrano qualche brandello di realtà in modo corretto, nel proporsi, nel produrre pensiero, cioè rapporto, finiscono per avere miseramente torto. Cioè non producono pensiero che costruisce, non producono rapporto, condivisione.

In questo Della Pergola è perfettamente integrato al partito pannelliano. Da quando lo "seguo" è difficile trovare articoli "limpidamente" motivati nelle loro asserzioni; lo stesso può dirsi per l’azione del partito radicale, a meno di non risalire agli anni ’80 se non fino alle gloriose battaglie dei ’70. Vi trovo sempre un retro-pensiero, aspetto che non apprezzo in sé, che va in altre direzioni, in genere a me poco congeniali.
Lo strumento referendum ha dimostrato nel tempo di essere inefficace: non solo per colpa dei radicali, ma un po’ anche loro. 
Proporlo è azione civile, ma anche politica e l’aspetto era chiaro già negli anni ’70 e non è venuto meno successivamente. Dipende proprio dalla risposta dei politici, quando si schierano apertamente pro o contro un quesito referendario.
Questa è la realtà attuale, già nota a molti, a me e a Pannella di sicuro (penso anche a Della Pergola). Se lo utilizzi devi fare i conti con la realtà: è uno strumento (non un ideale), bellezza!
Infatti Pannella ne ha fatto un uso "politico": ad esempio, i quesiti sulla giustizia, nel momento storico attuale sono tale; ad esempio invitare con gran cassa " Berlusconi and his olgettinos" al banchetto della firma.
Quindi uno strumento inefficace ormai, purtroppo- depauperato proprio dall’uso politico trascorso, abusato anche da Pannella - che l’elettorato, correttamente legge come tale: politico. E dà una risposta politica: i "destri" vanno a firmare solo perché il loro burattinaio ha tirato quel filo (pro domo sua), le persone di sinistra non ci vanno proprio - alcune anche con un certo malincuore - perché è diventato strumento di propaganda (quindi non solo inutile, ma pure dannoso) sia dell’ambivalenza di Pannella, che dell’opera-devastante-la-democrazia di Berlusconi.
Chi vogliamo ringraziare? 
Qui si continua a dire: tutta colpa degli altri che non capiscono, bla bla bla bla...
E vabbè...

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