• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Le centrali nucleari in Italia. Il caso del Garigliano (Seconda Parte)

Di paolo (---.---.---.197) 30 agosto 2013 02:53

Le aggiungo anche il 14-esimo rapporto CO.M.A.R.E. inglese del 2011 (comitato britannico sugli aspetti medici delle radiazioni) che ribadisce la scarsa validità del rapporto KiKK ,peraltro ammessa dagli stessi ricercatori tedeschi che ammettono la non dimostrabilità del rapporto causa -effetto - Le suggerisco di leggerselo .

Le faccio infine notare che in tutti i rapporti internazionali di verifica degli indici di radioattività attorno a centrali elettronucleari in normale funzionamento ,hanno rilevato fattori 7 volte inferiori a quelli ammessi di legge per le centrali più datate e addirittura nella norma ambientale per quelle più recenti .
Infine la informo che all’interno di una centrale nucleare , sottoposta a costante monitoraggio con stazioni di rilevamento ,si gira in giacca e cravatta o camice . Soltanto gli addetti a particolari operazioni ed interventi sull’impianto indossano le adeguate protezioni .

Capisco che l’immagine dell’inviato SKY Pio D’Emilia che girava in scafandro ,sotto lo sguardo perplesso della popolazione giapponese ,possa avere avuto un impatto tremendo , le assicuro che io sarei molto più preoccupato in un centro di medicina nucleare ospedaliero per una scintigrafia (ci ho lavorato , seppure per breve periodo, ma quello che ho visto è stato sufficente per farmi smammare ) .

Infine , e poi chiudo perchè sto ripetendo cose già dette e per evitare un dialogo a due che rischia di essere invasivo, che se lei si legge un po’ di indagini epidemiologiche in rapporto a neoplasie indotte da siti di produzione a combustione di fossili (ancor di più per quelle a carbone ) rimarrebbe sconvolto .Per non parlare di siti di produzione chimica .

Concludendo ,qualsiasi produzione ha il suo prezzo , non esiste l’impatto zero . Oggi le moderne tecnologie consentono protezioni ambientali impensabili solo dieci o venti anni fa , ma l’energia "pulita" al 100% non esiste ,neppure solare ed eolico , quando si produce si paga un prezzo . L’alternativa è rinunciare al consumismo e passare al mulino bianco.
Io ci starei , non so quanti altri.
la saluto cordialmente e complimenti per l’articolo interessante e ritengo anche impegnativo.


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox