Signor falcioni, lei e’ commovente. Non ho ben capito se e’ un ingenuo o un sempliciotto. Fa quello del "razionalismo prima di tutto" e poi identifica nell’antipatia, scarpe rosse e accento tedesco del precedente pontefice lo spartiacque tra un "prima", fecondo di mordace spirito critico nei confronti della chiesa cattolica, e un "dopo", cristallizzato in una ecumenica approvazione delle gesta da eroe popolare del nuovo pontefice. Fa il campione della cultura agnostica positivista (cio’ che contano sono i fatti provati) e poi scade nel piu’ puerile empirismo (prima, tutti parlavano male della chiesa perche’ il papà era brutto e cattivo ed ora invece quello nuovo pare buono perche’ gli danno le dritte giuste di marketing). Ma signor falcioni, perlomeno si sforzi di metterci un minimo sindacale di oggettivita’ nelle sue analisi parà-sociologiche a razionalita’ mista.