Antiscivolo >
Il paese è stretto nella morsa di una prolungata fase recessiva di cui non è data ancora la fine.
Non voler andare a votare è scelta di libertà più che mai insostenibile.
Così come non serve “emarginare” il proprio voto dietro sedicenti interpreti e paladini della sfiducia generata da comportamenti “disgustosi” di una certa classe dirigente.
Non c’è la garanzia di “consegna” (attuazione) della promessa “rivincita” civile quando appare indefinito (o lacunoso) il progetto, organico e strutturato, di una nuova società.
Se protestare nelle vie e nelle piazze è diritto democratico, nell’urna non vale la clausola “soddisfatti o rimborsati”.
In pratica.
Non è il momento di “scardinare” l’attuale sistema bipolare.
Ora è necessaria, se non vitale, l’individuazione di una maggioranza solida e coesa che, con il consenso (mandato) di larga parte dei cittadini, tracci e governi una via d’uscita dalla crisi. Percorso impervio, tortuoso e niente affatto scontato.
Che fare?
Scelta “consapevole” è non mettere a rischio il primario e comune interesse alla “governabilità”.
Come?
Evitando di “scivolare” su Riflessi e Riflessioni dettate da soggetti maestri di fascinazione …