Solidarietà la si dà ai bisognosi, ai sofferenti e agli operai dell’itasider, ai braccianti immigrati, a tutti coloro che non riescono più a vivere, proprio come tanti pensionati che non arrivano alla seconda settimana.
Solidarietà ai popoli oppressi da dittature, ai profughi che fuggono dalla guerra, ai tanti bambini che muoiono letteralmente di fame...
Evidentemente l’autore dell’articoletto ha dimenticato la nobiltà del termine usandolo in modo improprio per "solidarizzare"con chi è a lui (o lei) simile.