• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Fino a che punto è legittimo "cambiare bandiera"?

Di (---.---.---.118) 20 novembre 2012 11:06

Per parlarsi di tradimento dobbiamo prima parlare di cosa o chi si tradisce.Perchè il problema è tutto qui: se è un ideale etico o politico , il credo politico o etico deve essere immutabile cioè assoluto, altrimenti anche il giuramento di essere fedele ad un credo non avrebbe senso.la questione invece è che se il credo viene interpretato autenticamente da un capo non è assoluto ma relativo e se vi è qualcuno che dissente dal capo non vi è tradimento. Se invece vi è un giuramento di fedeltà fra uomini per il raggiungimento di un fine,sia esso politico o etico o reale, se non cambia la realtà o i presupposti può chiamarsi tradimento l’infrangere l’impegno assunto. Il problema vero che in un epoca di veloci cambiamenti la realtà viene percepita diversamente da ciascun soggetto o persona, che ritiene di adeguarsi meglio degli altri pur formalmente non rinnegando gli impegni assunti.Tale soggettività viene definita tradimento ma in effetti non lo è, perchè gli uomini sono imperfetti e poi vi sono sempre due categorie : una che vuole innovare sempre e l’altra che vuole conservare sempre.Orbene la realtà è sempre un divenire anche quando sembri che non cambia, è la mente umana o l’occhio che non la percepisce; solo alcune menti particolarmente dotate riescono a capire i segni del cambiamento in progress. In conclusione il tradimento a mio avviso è legato al passato,ai valori assoluti ed oggettivi, alla necessità che un gruppo di uomini diano obbedienza strumentale assoluta per raggiungere un fine.Ma non vi sono tradimenti assoluti!!


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox