• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Brindisi: sulla pagina Facebook del sospettato volano le minacce...

Di Geri Steve (---.---.---.66) 22 maggio 2012 04:44

Al di là di ciò che sta scritto sulla carta dei doveri del giornalista, io come cittadino rivendico invece il diritto di conoscere tutti i nomi delle persone incriminate, perchè la giustizia dovrebbe essere pubblica e non c’è privacy che tenga.

Affermato questo, la particolarità del caso sta nel fatto che la persona in questione NON è mai stata neanche incriminata, adesso sembra che sia scagionata, mentre giornali e siti affermavano per comprovata la sua colpevolezza, fondata sul riconoscimento dal video.

Disquisire se il nome doveva essere pubblicato o no e non sfiorare neanche il problema se i media hanno diritto o meno di pubblicare notizie false mi sembra che sia alzare un polverone per non vedere il problemone.

Sarà anche vero che il tizio ha accresciuto i sospetti sfuggendo alla polizia, e già questo solo fatto mi sembra più che sufficiente per scrivere in chiaro il suo nome e cognome, ma resta il problemone: la Carta dei signori Giornalisti li autorizza a scrivere cazzate?

Per prima cosa si dovrebbe affermare che i giornalisti hanno il diritto di sbagliarsi ma non hanno il diritto di inventarsi notizie; può essere difficile determinare il confine fra l’errore e l’invenzione, ma la differenza c’e’, ed è grossa.

Per seconda cosa, anche se sulla loro Carta non c’è scritto, i giornalisti e i giornali dovrebbero scusarsi dei loro errori con altrettanta evidenza con cui li pubblicano. Credo che teoricamente questo diritto sia riconosciuto alla "vittima" dell’errore, ma non basta: tutti i lettori sono vittime!

Come terza cosa, va denunciato il fatto che giornalisti e redazioni sono considerati bravi se fanno lo scoop; ci sono dei titoli che sono delinquenziali: affermano cose clamorose che non sono assolutamente dette nell’articolo; non credo che la Carta dei Doveri dei signori Giornalisti consideri questo "problemino": una specie di diritto alla menzogna.

Come quarta cosa, tutto questo va calato nella frenesia con cui informazione e stato si sono subito spesi nell’affermare che con l’attentato di Brindisi la mafia non c’entra, il terrorismo e la strategia della tensione neanche... c’è stata una gara nello scovare un colpevole -anzi: un accusabile- che abbia agito da solo e per suoi motivi personali, meglio se passionali. Come il ballerino anarchico zoppo, come il DC9 strutturalmente debole perchè aveva trasportato il pesce...

Personalmente, proprio qui su Agoravox, ho provato a combattere questa persistente disinformazione spiegando in un articoletto come sia del tutto impossibile che le bombole esplodano e quindi che un attentatore solitario e sprovveduto possa usarle come bombe. Ma mi domando: la Carta dei Doveri dei signori Giornalisti condanna la disinformazione? E se sì come la condanna? La definisce? Specifica i diversi modi con cui si disinforma? Oppure basta non scrivere i nomi e i signori Giornalisti possono scrivere qualsiasi cazzata?


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox