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La grande bugia di stato: le bombole-bombe

Di (---.---.---.82) 12 giugno 2012 09:05

Articolo interessante.

Ma dire che "i contadini studiavano il niente" e’ un po’ da ignoranti. Se si conoscesse (comprendesse) l’etimologia della parola cultura non si farebbero certi errori (orrori saccenti) grossolani. Lo studio delle lingue classiche (se c’e’, ma lo dubito) non dovrebbe essere meccanico, ma critico, intelligente: intus (e magari anche inter) legere.

La cultura non e’ solo nei libri. C’e’ la vita, l’esperienza, l’osservazione, il comprendere certi meccanismi della natura, l’applicazione di tecniche, il coltivare delle capacita’, etc. E in cio’ possiamo solo da imparare dai contadini. Ma una certa (pseudo)cultura scientista (figlia dell’illuminismo, con tutti gli errori e le tragedie che ogni "-ismo" comporta in quanto ideologia) vede le cose con i paraocchi, blindata in castelli di carta ... al contrario della vera cultura (e della vera scienza) che si fonda sull’apertura mentale ...

giuseppe


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