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Riforma del Welfare, ora tocca anche a voi

Di pv21 (---.---.---.213) 28 marzo 2012 19:34

Fornero e il tecno-costrutto >

Per sancire completamente la “piena libertà” dell’impresa nella gestione di tutte le risorse serviva rimuovere l’ostacolo dell’art.18 che, con il reintegro del lavoratore, di fatto annulla ogni licenziamento “ingiusto”.
Cosa fare?

Si è equiparato a “sanatoria” dell’atto “ingiustificato”, dell’illecito commesso, il semplice “indennizzo” monetario del danno procurato.
Si è fissato, in concreto, un limite invalicabile alla “reversibilità” dell’atto di licenziare.

Si è quindi stilata una classifica “valoriale” delle “ragioni” imprenditoriali all’origine del licenziamento.
E’ stato così possibile redigere una sorta di “prontuario” giuridico, simmetrico e graduato, da elevare al rango di “norma”.
Da un lato c’è il reintegro del lavoratore (caso discriminatorio), ma, dall’altro, c’è solo la quantificazione di un indennizzo (caso economico).
Nel mezzo (caso disciplinare) si lascia al giudice l’alternativa tra reintegro ed indennizzo.

E’ facile pronosticare che, a fronte di 2,3 licenziamenti “ingiustificati”, formalmente comminati per motivi “economici”, sarà comunque impossibile avvalorare una presunta diversa “matrice”.
Con buona pace degli articoli 3 e 4 della Costituzione.
Esperienza insegna che di verità e costrutti “artefatti” trabocca anche un qualsiasi Dossier Arroganza


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