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Le disavventure oltreoceano del catalizzatore di energia e-cat

Di (---.---.---.103) 15 marzo 2012 17:25

Dalle scarse informazioni trapelate, una (riportata come dichiarata da Rossi) dice che il modulo da 10 Kwh necessita di 2,7 Kwh di energia elettrica. Ne deriva un COP di 3,7, ma tenendo conto che per produrre l’energia elettrica con i mezzi attuali il rendimento è il 50% massimo, ne risulta che per avere 10 Kwh di acqua calda (o vapore) si consumano 5,4 Kwh di energia termica da combustibili fossili, per cui il COP equivalente diventa 1,85, cioè pari a quanto fornisce una caldaia a pompa di calore (COP 1,85), che usa direttamente combustibile fossile. Non capisco quindi il grande vantaggio che può dare un modulo da 10 Kwh.

Diverso è il discorso se si parla di moduli in grado di utilizzare turbine o motori termici, che associati ad alternatori possano produrre l’energia elettrica necessaria per mantenere il modulo stesso. Ma comunque, per ottenere un surplus di energia elettrica è necessario che il COP superi di molto il fattore 3 essendo il rendimento dei motori termici a queste relativamente basse temperature al massimo il 30%. 
In altre parole il modulo da 10 Kwh non è molto appetibile con il COP pari a 3,7, mentre lo sarebbe di più con il valore 6, più volte dichiarato dal Rossi stesso. 
I moduli di grandi dimensioni per la produzione di energia elettrica devono forzatamente avere un COP molto alto, altrimenti l’energia elettrica prodotta servirebbe solo per autosostenere il modulo stesso e il LERN perderebbe tutto il suo fascino. 

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