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Busi insulta Lucio Dalla: “Checchesco bontempone, come ne sento l´attacco alla radio, spengo”

Di Francesco Finucci (---.---.---.25) 11 marzo 2012 00:22
Francesco Finucci

Consiglierei ai piccoli personaggi che commentano un articolo perlomeno di lasciare un nome, invece di nascondersi dietro l’anonimato. L’Articolo rivela qualcosa di cui il nostro paese è malato, e trascende di molto la (vera o presunta) omofobia della chiesa. E’ il chiudere in una gabbia la diversità facendone uno spettacolo clownesco, una specie di mascotte da accarezzare quando fa la brava e torturare se invece non sta buona e zitta a farsi guardare. Accade con le donne (diverse in un mondo di uomini), con gli omosessuali (diversi in un mondo di etero) e con gli intellettuali (diversi in un mondo la cui avanguardia è quella del grande fratello). Allora succede che alcuni continuino ad essere umani, senza aver quindi alcun bisogno di mascherare questioni che contano ben poco, mentre altri, come Busi, ma anche come Paone e altri, mettono un prezzo ad ogni atomo della propria esistenza sguazzando nel grottesco, diventando macchiette della propria condizione, per abituarsi al cantuccio dello stereotipo e quindi avere la vita comoda del buffone di corte (finché accarezzati e non torturati a morte).
Così gli uomini piccoli di cui si possono notare alcuni ispirati commenti possono schiacciare a suon di slogan ripetuti alla noia chiunque tenti di ricordare che nessuna condizione può essere portata allo stereotipo in maniera tale da distruggere ciò che di eminentemente umano c’è in ognuno. Buon articolo, pessimi commenti (alcuni).


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