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Chi vince sempre in Italia? La società bloccata, il "fattore F" e la sorte del governo Monti

Di (---.---.---.84) 2 febbraio 2012 13:48

Ti ricordo che la storia unitaria italiana è cominciata un po prima della repubblica. Ma accetto la tua impostazione e resto ai 65 anni di repubblica. In tutti questi anni l’alternativa non era tra il votare "i buoni" (che non praticavavo il clientelismo, il finanziamento illecito del partito, che non avevano contatti con le mafie e le massonerie, che rispettavano la costituzione italiana in ogni suo articolo, ecc. ...) e i cattivi che tutto quello praticavano, ma tra "zuppa" e pan bagnato". Oppure non votare proprio, opzione questa che equivale al nulla.

Io da quando ho cominciato a votare ho sempre votato per il PCI (che per fortuna non ha mai vinto), Pur di contrastare berlusconi ho votato per "leader" (si fa per dire) come Occhetto, Prodi e Rutelli, Mi dici per favore dove ho sbagliato, e per chi avrei dovuto votare?!?

Caro Daniel non ho né avevo alcuna intenzione di fare polemiche con te, tra l’altro da quello che capisco dai tuoi articoli la pensiamo più o meno allo stesso modo. Il mio era un tentativo di attirare la tua attenzione su alcuni fenomeni - permanenti - della vita politica italiana dal 1860 in poi e che a mio avviso costituiscono un grumo di problemi irrisolti che avvelenano la vita degli italiani. Te li elenco solo: antipolitica, clientelismo, corruzione, rapporti con le mafie e le massonerie occulte, arretratezza del Sud. Ce n’è poi un altro tutto politico che è strettamente legato ai precedenti: l’incapacità della sinistra di elaborare una proposta politica convincente, ogni volta che la destra, moderata o autoritaria, porta l’Italia alla crisi.


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