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Cosa non va nel nuovo decreto sugli shopper biodegradabili?

Di Sandro kensan (---.---.---.155) 26 gennaio 2012 18:48
Sandro kensan

Incredibile questo articolo, stento a credere che una ambientalista non collaterale agli interessi dei petrolieri possa scrivere simile amenità.

Comunque sia veniamo al dunque. La plastica è derivata dal petrolio e il petrolio costa sempre più caro. I sacchetti di amido di mais sono fatti di mais e il mais è un cibo (cibo che mangiano soprattutto le mucche e i pesci e che noi mangiamo loro). Se volessimo consumare meno mais basta dirlo e non mangiare le mucche, i suini e i pesci, basta essere vegetariani.

Comunque sia, la plastica è plastica e sappiamo tutti i danni che provoca all’ambiente. La plastica si ricava dal petrolio che si trova sotto terra per cui nel petrolio c’è di tutto compreso metalli pesanti e compreso sostanze radioattive (in piccola misura). Il mais è molto più puro per quanto riguarda le sostanze minerarie anche se i fosfati usati per la concimazione chimica sono estratti dalle viscere della terra per cui contengono anche sostanze radioattive come il polonio:

http://www.corriere.it/salute/sport...

Comunque io mi sento estremamente più tranquillo ad usare sacchetti di mais che sacchetti di petrolio che riserva sorprese ad ogni angolo. Per quanto l’autrice dell’articolo rassicuri del fatto che il petrolio venga metabolizzato dai batteri, io non mi fido perché so quante difficoltà si incontrano nelle catastrofi ambientali dove vine sversato il contenuto di una petroliera.

Se fosse così semplice rendere biodegradabile il petrolio con un semplice additivo allora le macchie di petrolio in mare non farebbero più paura. basta mandare un elicottero che spruzza un po’ di additivo e il problema è risolto.

Io mi fido del mais, quello non mi tradisce, le ipotesi sulla plastica biodegradabile la lascio agli altri che sostengono gli interessi dei petrolieri.


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