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Dagli USA uno schiaffo a Marchionne

Di (---.---.---.31) 1 gennaio 2012 18:22

I tedeschi comprano il 90% delle loro auto da produzioni tedesche, i francesi il 70% delle loro da produzioni francesi. Francamente penso che a pochi tedeschi e francesi interessi molto se la fiat fa la migliore auto d’europa e la va a vendere in francia e germania.

Quindi per fiat si parla di mercato italiano e non europeo.
Le quote di mercato per segmento di vetture le si conquistano con gli anni e la fiat non è stata brava a farlo negli ultimi venti anni. Quindi, anche per sua colpa, adesso non può permettersi di investire un miliardo di euro per un auto di cui venderà 30 mila auto l’anno. Lo può fare invece con la panda dove conta di venderne 200 mila, ed anche questo è un rischio. Inoltre il mercato italiano non aiuta grazie ai suoi minimi storici.
La Bravo, tanto per fare un esempio, venderà quest’anno poco più di ventimila auto. La sua erede, se mai fosse stata fatta e fosse un auto di successo, non avrebbe, a mio avviso, superate le 30 mila auto vendute e forse se lo avesse fatto ciò sarebbe accaduto a scapito della giulietta e della delta.
Forse sono un pò pessimista ma ciò che voglio dire è che è un rischio altissimo in questa congiuntura.
Per tornare invece all’abc dell’auto, la tutela del mercato..... era esattamente la linea seguita fino al mese scorso ed oggi sconfessata da psa, il secondo produttore europeo. 
http://europe.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20111214/ANE/111219948/1193 
Che guarda caso si mette a fare proprio come fiat, licenziando tra l’altro 5000 dipendenti francesi, che investe principalmente nei paesi in crescita in attesa della ripresa europea.
Sia chiaro che spiace pure a me che fiat non investa in italia ma comunque ha ragioni da vendere.
Il rilancio di chrysler si paga da solo, visti gli utili che sta facendo, e finanzierà anche lo sviluppo del suv a mirafiori previsto e già cominciato per quest’anno.
Il calo produttivo ci potrebbe essere ma sarà, come si legge facilmente sui dati del link, di circa 70.000 autovetture. Certo dispiace ma è principalmente dovuto alla crisi del mercato italiano.

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