E’ tutto vero, ma non e’ poi tanto sorprendente.
Il punto e’ che -finalmente- e’ caduto il governo Berlusconi
e la sua maggioranza si e’ sfaldata, ma il parlamento e’ sempre quello, anzi: pur
con gli stessi parlamentari, e’ riuscito a peggiorarsi.
Le soluzioni possibili erano tre:
1) Sciogliere le camere e andare a nuove elezioni lasciando
che continuasse a governare Berlusconi.
Sarebbe stata una catastrofe di democrazia, di
credibilita’ dell’Italia, di economia e di finanza.
2) Incaricare Monti, che non ottenesse la fiducia e che
governasse fino alle elezioni e a un nuovo governo nel 2012.
Sarebbe stata la soluzione piu’ democratica, ma qualunque
cosa facesse, un governo senza fiducia non avrebbe avuto credibilita’
all’estero e il costo degli interessi sull’indebitamento ci avrebbe travolto.
3) Incaricare Monti che utilizzasse la situazione di crisi
per negoziare la fiducia e che quindi governasse con la fiducia del parlamento.
E’ la strada che e’ stata seguita: se dispiace chiamarla la
via migliore, chiamiamola pure " la
via meno peggio".
Berlusconi, i partitii e il parlamento hanno evidentemente
un potere di ricatto, limitato soltanto dal fatto che i parlamentari vorrebbero
terminare la legislatura per loro tornaconto e che i partiti non desiderano
apparire come gli affondatori del governo "salvatore dell’Italia".
Monti e il suo governo non hanno gran forza parlamentare, ma
hanno la forza che deriva dall’aver ridato un po’ di dignita’ all’Italia e dal
poter comunque governare fino alle nuove elezioni in caso di sfiducia, il che
ha un certo potere deterrente su tutto il parlamento.
Non e’ una situazione meravigliosa, non e’ certo la
situazione che vorremmo, e’ difficile credere che -con quei figuri che sono
stati eletti e con il ricatto finanziario- si potesse fare di molto meglio,
comunque e’ sbagliato riassumere la situazione attuale affermando
che "Berlusconi non si e’ mai dimesso".
Per fortuna nostra non e’ piu’ a capo del governo e non ci
tornera’ mai piu’.
Per nostra sfortuna, il suo potere non e’ annullato, come
invece sarebbe desiderabile.