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Monti e il montismo sono già un passo avanti

Di pv21 (---.---.---.185) 18 novembre 2011 19:22

Pro veritate >

Ricevuta la lettera d’intenti, la UE rinnova l’invito ad attuare le proposte riforme strutturali, ma Berlusconi continua a rinviare la formalizzazione del suo dl sviluppo.
Il 31 ottobre lo spread tra Btp e Bund tedeschi supera la soglia dei 400 punti.

La settimana seguente viene deciso, al G20, l’invio di ispettori UE e Fmi.
Berlusconi smentisce ufficialmente l’ipotesi di sue dimissioni. La Commissione UE chiede “chiarimenti” sul piano presentato dal governo.
Intanto è cominciata la corsa al rialzo dello spread che arriva a toccare i 470 punti.

L’8 novembre la Camera approva il rendiconto dello Stato con soli 308 voti a favore.
Nello spazio di 24 ore, nonostante le annunciate dimissioni di Berlusconi, lo spread fa un balzo fino ai 590 punti. Soltanto dopo che Napolitano ha ribadito che “non esiste alcuna incertezza” sulle previste dimissioni del governo lo spread ripiega sotto i 550 punti.
Così il 12 novembre, dopo la definitiva approvazione del dl Stabilità e dopo le dimissioni di Berlusconi lo spread ridiscende sotto i 500 punti.
Mentre Monti ottiene la fiducia della Camera lo spread cala a 470 punti.
Siamo tornati ai valori del 7 novembre.
La “fiammata” speculativa è coincisa con l’epilogo del governo Berlusconi.

Nulla è cambiato” e “adesso è come prima”, conclude il Cavaliere.
E’ noto che “denegare” la realtà giova al Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione mediatica …


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