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In pensione a 70 anni? Pura teoria

Di (---.---.---.14) 15 settembre 2011 11:31

E’ la prima volta che leggo un articolo intelligente sulle pensioni.
Il problema e’ che di riforma si parla solo per far cassa e non si considerano tutte le implicazioni sia economiche che sociali.
Garantisco che nelle aziende a 50 anni si e’ obsoleti e a volte nche prima.Le aziende hanno usato spregiudicatamente il sistema dell’incentivo e molti, sperando in uno stato serio hanno accettato il rischio.Condivido pure il concetto che tenere dei vecchietti di 62-65 anni su attivita’ che richiedono una mente sveglia ed elestica non conviene ne alla societa’ ne tanto meno alle aziende, uscire dal lavoro a 56-60 anni significa essere disoccupati, quindi una riforma delle pensioni non calibrata e che non tenga conto delle situazioni reali creerebbe un grosso problema sociale ed economico, non scordiamo che molti giovani che hanno lavori precari sopravvivono grazie alle pensioni dei padri e a volte dei nonni.

E’ controproducente in termini di accesso al lavoro per i giovani.
Le aziende cercano di liberarsi dei vecchi perche’ sono piu’ lenti, meno motivati e costano di piu’ se non lo possno piu’ fare anche loro (le aziende) avranno una rimessa.
Una riforma delle pensioni non puo’ non partire da una profonda revisione delle regole che governano il mercato del lavoro, altrimenti non andranno piu’ in pensione ne i padri ne i figli perche i secondi o non avranno lavoro o lo avranno solo precario, non avranno contributi sufficenti, non ci sara’ nessu che li supporta.
Con la riforma non si puo’ improvvisare, giustamente l’articolo parla di modifiche profonde che possono iniziare anche da oggi ma che si debbono completre in un arco di tempo che permetta la loro assimilazione senza creare scompensi sociali ed economici, altrimenti e’ un trucchetto per fare cassa.
MAK


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