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Cinque argomenti per non indignarsi se Berlusconi dice che l’Italia è un Paese di merda

Di Fabio Montermini (---.---.---.20) 2 settembre 2011 15:03
Fabio Montermini

Caro Fabio,

non è il fatto che Berlusconi abbia detto che l’Italia è un paese di merda che deve suscitare indignazione, ma il fatto che oramai ci siamo talmente abituati alle sue esternazioni e alle sue esagerazioni che la cosa fa a malapena notizia. Chiunque di noi ha detto, in qualche occasione, "che paese di merda", molti (tra cui me), tra l’altro, considerano che sia diventato così proprio grazie a Berlusconi. L’indignazione, però, deriva dal fatto che non mi figuro un governante di un altro paese civile che pronunci una frase del genere senza che gli si scateni addosso una tempesta mediatica, e soprattutto senza essere mollato dai suoi stessi sostenitori fino a costringerlo alle dimissioni. In questo Berlusconi ha ragione: un paese il cui primo ministro è una persona con dei problemi psichici evidenti, psicologicamente instabile, circondato da una squadra di persone che o sono incapaci, o sono talmente sotto ricatto che non riescono a compiere una, dico una, sola azione sensata per uscire dalla crisi, e nel quale nessuno dei suoi sostenitori si rende conto che l’unica salvezza dell’Italia sarebbe liberarsi di questo personaggio, è un paese di merda. Fosse vero che tra qualche mese se ne va a farsi i cazzi suoi altrove (veramente sono 17 anni che li fa, che se li facesse senza distruggere un paese)!

Ma veniamo alle tue cinque argomentazioni:

1) è vero si può dire che l’Italia è un paese di merda e che la si ama contemporaneamente. Si può fare tutto, nella vita. Si può baciare la mano di Gheddafi e qualche mese dopo ricevere Jalil con tutti gli onori, dire che non si metteranno le mani nelle tasche degli italiani e avere uno dei prelievi fiscali più alti della UE. Dire tutto e il contrario di tutto è da sempre una delle caratteristiche della comunicazione berlusconiana, per cui il fatto che sia incoerente è effettivamente l’aspetto meno grave di tutta la faccenda.


2) "Anche un uomo pubblico del calibro di un presidente del Consiglio deve potersi esprimere privatamente come e con chi gli pare senza che per queste sue opinioni possa essere tacciato di venire meno al suo senso dello Stato." E chi lo ha detto??? Sai farmi (vedi sopra) l’esempio di un paese occidentale in cui il primo ministro, sorpreso privatamente a dire "pays de merde" o "country of shit", etc., la passerebbe liscia? 

"di un’opinione sarebbe bene non fare un reato." nessuno, credo, dice che Berlusconi, esprimendosi così, abbia commesso un reato (tanto, uno più uno meno…). E allora? Forse che nella vita, la dignità di una persona si giudica solo con il parametro reato / non reato? Fortunatamente, in Italia esiste ancora un simulacro di opinione pubblica, che giudicherà Berlusconi più per questa frase, che per tutti i reati che ha compiuto, ed è meritato, per uno che ha fatto della comunicazione superficiale e confusa il suo punto di forza.


3) L’argomento del contesto nel quale Berlusconi ha pronunciato quella frase è risibile. Ancora una volta, nessuno pensa di incriminare Berlusconi per quella frase, né spera di vederlo in galera. I giudici utilizzeranno quella telefonata come meglio credono, l’opinione pubblica anche.


4) "in privato è ben diverso, esce con più leggerezza e ci si mette meno se stessi. Di conseguenza, è più facile si straparli": anche questa è una questione di dignità della persona. Io conosco persone che, anche in privato, mantengono la loro dignità e riescono ad essere lucidi e razionali. Se Berlusconi non ci riesce, sarebbero problemi suoi, fino a quando questo comportamento non incide sulla sua funzione pubblica. Ma ricordiamoci anche il contesto: Berlusconi stava telefonando a un faccendiere perché era ricattato da persone che gli procuravano delle puttane, alcune delle quali hanno avuto cariche pubbliche. Tu sei capace di distinguere il pubblico e il privato di Berlusconi? Sei bravo. E’ vero, forse nell’assoluto il pubblico di una persona dovrebbe essere tutelato, ma se, per un qualsiasi motivo, vengo a sapere che uno, in privato, si comporta così, bé non posso esimermi dal dare il mio giudizio. E in questo caso il mio giudizio è "chi lo dice, è lui che lo è".


5) Non so cosa dire sul quinto argomento, che, per me, non ha alcun fondamento logico. 


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