Io la ringrazio per il suo richiamo alla fonte
wikipedia, ma vedo che anche lei, come molti oggi, pensa di poter parlare di
storia richiamandosi alle enciclopedie. Due mondi, ma lei che è esperto di
storia lo sa benissimo, che sono di per sè inconciliabili (storiografia-enciclopedia).
Fatta questa inutile premessa, arriviamo al dunque. Parlare di propaganda di
guerra, nel senso che i governi e le loro fonti istituzionali tendono a
diffondere notizie della loro parte è un conto. Parlare di propaganda fascista
ne è totalmente un altro. Totalmente. Lei sa, da esperto di storia, che in
epoca fascista era vietata la pubblicazione di qualsiasi, dicasi qualsiasi,
notizia che non andasse giù al partito. Si arrivava a casi di censura
preventiva. Censura preventiva. Il fatto che oggi qualcuno, nella fattispecie
lei, provi a mettere sullo STESSO piano propaganda di guerra e propaganda
fascista è una bestemmia non solo storica ma anche biblica. E lei, checchè ne
dica, non può inficiare questa sacrosanta verità. Che i governi, come quelli di
oggi, dalle loro fonti istituzionali e dai loro uffici stampa diffondano una
certa parte di notizie, è plausibile. Ma come lei sa, da esperto, nel mondo non
esistono solo uffici stampa e fonti istituzionali, ma anche agenzie stampa
libere private ed indipendenti (pensi in Italia, oltre all’Ansa, Adnkronos e le
altre famose, ce ne sono altre 200, quindi nel mondo faccia un po’ lei il conto
di quante sono) e giornali. Pensare che tutte queste fonti informative siano
succubi dei poteri governativi degli stati è una fandonia bell’e buona, a cui
solo gli allocchi possono credere. Lei ci vuole credere, e ne sono lieto. Solo, la prego,
tentando di convincermi della veridicità di quanto dice, di non offendere la
mia intelligenza. Già offende la sua.