• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

La partecipazione politica femminile

Di paolo (---.---.---.87) 28 giugno 2011 15:15

Sai che ti leggo con piacere Iul , anche se , è un giudizio personale ,sei fortemente a rischio misoginia dal momento che le tue conclusioni inevitabilmente tendono ad un confronto valoriale tra uomo e donna , dove la donna risulta puntualmente soccombente .

Per esempio nelle considerazioni che tu fai in questo articolo dici una cosa sacrosanta quando affermi il principio che le donne devono essere elette se danno prova di "valore politico " e non semplicemente in quanto tali (quote rosa) . Lo giustifichi dicendo che cosi’ come avviene in molti campi , per esempio la formula1 , l’assenza di donne è un fatto naturale e nessuno lo trova strano .Considerazione che nulla ha a che vedere con la rappresentanza politica . Vale come se dicessi che tutte le insegnanti delle materne sono donne e non uomini .Chiaro che ogni settore discrimina le peculiarità maschili o femminili .
Ma la politica è soprattutto un’altra cosa , è rappresentenza , per cui non devi porti il problema se una donna vale quanto o più o meno di un’uomo , devi accettare che le donne rappresentino le donne e che non debbano essere solo gli uomini a rappresentare tutti , dal momento che le sensibilità e le peculiarità sono diverse . Se poi sono valide possono anche rappresentare gli uomini , cosi’ come uomini validi possono rappresentare anche le donne .Quindi un parlamento equilibrato dovrebbe essere composto da tanti uomini quanto donne .
Un parlamento di quasi soli uomini , anche nell’ipotesi di scelta valoriale, non è giustificabile perchè discrimina la maggioranza del genere umano e se permetti , mia considerazione , la parte migliore . 


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox