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Gli italiani all’estero e il quorum

Di Geri Steve (---.---.---.94) 16 giugno 2011 11:00

argomento interessante, cosi’ come e’ interessante l’analisi sociale degli attuali emigranti: nessun minatore, ma -purtroppo- il meglio della borghesia.

L’articolo pero’ si fonda su almeno due equivoci:

1 ci sono efettivamente discendenti di italiani all’estero che forse saranno affettivamente italiani ma non sono mai stati autentici cittadini italiani: nati all’estero, hanno frequentato scuole non italiane, hanno fatto il militare per un’altra nazione e a quella hanno pagato le loro tasse. Inoltre: conservano la cittadinanza italiana se stanno in argentina, ma non possono averla se stanno in canada. Non c’e’ motivo che gli argentini votino se i canadesi non possono.

2 La protesta -secondo me: giusta- sul conteggio dei voti degli italiani all’estero riguardava il QUORUM, perche’ lo falsava e lo falsa profondamente. nessuno -che io sappia- ha detto di non conteggiare i voti espressi (SI/NO) degli italiani all’estero: si sostiene pero’ che sia profondamente scorretto conteggiarli al fine del quorum.
Intanto in Italia c’e’ una grave scorrettezza di fondo, per cui i non voti sono equivalenti a voti contrari:
http://www.agoravox.it/Sfondare-il-...
e a quella scorrettezza se ne aggiunge un’altra di tipo tecnico-errore voluto:
http://www.agoravox.it/Il-quorum-e-...

In poche parole, la burocrazia di aggiornamento delle ns liste elettorali e’ orientata a garantire la possibilita’ di voto a chi potrebbe votare. Percio’ non e’ un errore grave che le liste siano poco aggiornate: se contengono i nomi di deceduti, poco male: ai seggi i morti non dovrebbero votare (pero’ per corrispondenza, potrebbe accadere).
Quando pero’ entra in funzione l’ingiusto quorum-ammazzareferendum le cose cambiano!
Il conteggiare elettori inesistenti o non raggiungibili (per tardato aggiornamento di decessi e di indirizzi) significa aggiungere surrettiziamente dei voti contrari al referendum.
Sul sito dei radicali sono consultabili casi di referendum bocciati per non aver raggiunto il quorum che pero’ sarebbero stati vincenti se certi aggiornamenti fossero stati fatti prima invece che dopo il referendum.

Aggiungo una notazione mia personale: purtroppo sono molti gli italiani intraprendenti che han dovuto cercare miglior successo all’estero e, se vogliamo pensare ad una rinascita italiana, e’ veramente molto importante mantenere i legami con questa comunita’, specialmento con quelli, come l’autore, che contemplano un ritorno.

Ho passato parte del mio servizio militare in paesini della Carnia (ad es Paluzza) falcidiati dall’emigrazione, vuoti di giovani (e scarsi di giovinette). Erano pero’ presenti degli anziani rientrati in Italia con storie di vita in diversi continenti, che costituivano una comunita’ estremamente viva e attiva, ad esempio nel recupero di affreschi popolari, vecchi attrezzi non piu’ in uso, cioe’ una cultura a cui invece i "locali" erano terribilmente indifferenti.

Geri Steve


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