Non si capisce come, avendo questa concezione dei sedicenni italiani, tu possa auspicare che venga riconosciuto loro il diritto di voto. Pensi forse che, una volta investiti del suffragio, si responsabilizzino autonomamente, dacchè il ritratto delle generazioni adulte che tu fai non è dei più felici. Forse sarebbe il caso di porre un rimedio a quella mentalità italiota, come la chiami tu, prima nelle generazioni più grandi, e che si sono disaffezionati alla politica, piuttosto che in quelle giovani. Perchè, si sa, i giovani vengono educati dai più vecchi. La tua ricetta, assolutamente improduttiva se non controproducente, prescrive un intervento a valle per guarire un malanno che è a monte. Contro ogni legge della gravità, e del buon senso.