Patto meneghino >
Un Premier che, “imbrigliato” dagli altri poteri dello Stato, propone leggi “purosangue” poi trasformate in “ippopotamo”.
Uno “statista di rara capacità” osannato nel 2010 con il Premio Grande Milano.
Un Leader che gode nel fare del bene, mentre “loro (sinistra) godono facendo del male” e che è il bersaglio di quel “pactum sceleris” stretto tra forze “eversive” che sono il “cancro” della democrazia.
Milano andrà al ballottaggio? Allora il paese può aspettare.
Prima si devono “smascherare” comunisti e nemici della “razza padana”.
Prima i Milanesi devono vedere che il “moderato” Pisapia è uomo di sinistra, alleato con l’estrema sinistra e con i centri sociali (“covo di violenti e di facinorosi”).
Adesso la priorità del governo è non lasciare Milano in mano a un “matto” che vuole riempirla di clandestini e moschee e trasformarla in una “zingaropoli”.
La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce limiti e rinunce fino a …