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Berlusconi vuole il Colle, di Milano e Napoli non gliene importa nulla

Di pv21 (---.---.---.87) 14 maggio 2011 18:43

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Nel 1990 Berlusconi si avvaleva dell’amnistia (Dpr 75/90) dopo la condanna in Appello per aver giurato il falso sulla sua iscrizione alla loggia P2. In precedenza, quando la P2 era stata sciolta (L 17/82) in quanto “eversiva”, dichiarava che “essere stato piduista non è titolo di demerito”.
Nel 1994, alla sua discesa in campo, confidava che “se non vado in politica mi mandano in galera e mi fanno fallire”.
Nel 2001 ha steso un contratto con cui si impegnava a non ricandidarsi se non avesse, in 5 anni, tagliato le tasse, dimezzato la disoccupazione, realizzato 18 grandi opere, ecc.

Nel 2011 Berlusconi dichiara di “non aver smarrito lo spirito del ’94”.
Denuncia ed attacca il “cancro” comunista di quelle forze “eversive” che hanno contagiato giustizia, istituzioni, finanza e scuola.
La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce regole e limiti fino a …


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