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Berlusconismo in declino: un altro giorno di ordinaria follia

Di pv21 (---.---.---.83) 10 maggio 2011 19:36

Liturgia elettorale >

“Ghe pensi mi”, prometteva Berlusconi che ora afferma di aver fatto, da Presidente del Consiglio, “il meglio possibile nella peggiore contingenza possibile”.

Parlano i fatti. Il PIL del 2010 è stato pari al 94,7% di quello ante-crisi (2007) che, se va bene, rivedremo solo dopo il 2014. L’inflazione è cresciuta del 7,4% e la capacità di spesa delle famiglie si è ridotta di oltre 1300 euro.
L’indebitamento familiare è salito del 28,7% e supera i 20mila euro. Il Debito pubblico è aumentato di oltre 210 miliardi volando sopra quota 1800.
Sfiora i 5 milioni il numero dei disoccupati.

Nel frattempo il reddito dichiarato da Berlusconi è passato dai 14,5 milioni del 2008, ai 20,1 milioni del 2009 ed ai 40,9 milioni del 2010 con una crescita pari al 282%.
Per non parlare delle sue proprietà immobiliari e dei dividendi da partecipazioni azionarie.

C’è chi scende e c’è chi sale? Di certo la crisi, ex-ripresa passata a “semi-crescita”, grava ancora sul paese come Se fosse Stagnazione


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