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Caio Fernando Abreu attraverso gli occhi del traduttore Bruno Persico - parte II

Di BarbaraGozzi (---.---.---.201) 7 maggio 2011 14:02
BarbaraGozzi

Ringrazio il signor De Caro per il punto di vista, che la traduzione sia un mero ’servizio editoriale’ meriterebbe ulteriori spiegazioni, per come la vedo io (fino a prova contraria in che senso, scusi? Chi deve provare il contrario o sostenere l’affermazione?)
C’è dietro la traduzione un vero e proprio ’territorio’ che dipende dalle capacità del traduttore (evidentemente) quanto le sue individuali sensibilità, a volte dipende anche dalle richieste del committente la traduzione (spesso una casa editrice).
Ad ogni modo, senza dilungarmi qui, che il lavoro di traduzione sia considerato un’opera d’ingegno non lo dico io ora per la prima volta men che meno che - senza generalizzare e volerlo sostenere per tutti e in ogni contesto anche editoriale - men che meno, dicevo, che ci siano nel lavoro di traduzione nervature artistiche.
Cordialmente,
Barbara Gozzi


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