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Intellettuali o lavoratori della conoscenza?

Di Antonella Policastrese (---.---.---.18) 23 aprile 2011 17:46
Antonella Policastrese

Crisi di modelli. Crisi d’identità crisi di pensiero. Nell’era della globalizzazione che avrebbe prodotto benessere per tutti, abolito le frontiere e le distanze, in nome di un progresso tecnico e scientifico, il pensare comincia a essere una minaccia e il centro dell’universo diventano le tecnologie strumenti che da soli non significano nulla, in quanto dietro ci sta sempre la mano dell’uomo inteso giustappunto come pensiero, intelligenza non artificiale centro nevralgico dell’universo. Affermando la logica di un capitalismo teso al consumo per la sua stessa sopravvivenza sono caduti tutti quei meccanismi che hanno tenuto in piedi la società. Non a caso in nome di un qualcosa di nuovo le conquiste ottenute nel corso del tempo come il lavoro di otto ore la tutela dei lavoratori, le organizzazioni sindacali si son spappolate e tutto è diventato relativo. Relativo a uno sfruttamento selvaggio del pianeta di risorse oltre che della persona. La leva che tiene in piedi questo meccanismo è il livellamento sociale avvenuto tramite mezzi di comunicazione che hanno perso la loro funzione primaria e concentrati nelle mani di sfruttatori hanno deteriorato e vanificato l’essenza stessa del vivere. In Italia l’esempio è lampante. Oggi il nuovo politburò è rappresentato dalle reti Mediaset che portano la gente ad adeguarsi a un vivere di celluloide dove i sogni sono possibili. Come dire tante Cenerentole e principi ranocchi che dal niente possono raggiungere successo soldi e benessere.E allora anche se sei povero, disoccupato, precario cassa integrato non importa. C’è sempre un momento di svolta nella vita. Basta solo avere fiducia in un domani che non esiste e seguire l’ottimismo di quattro soldi di chi attualmente ti ruba la vita e ti condanna all’indigenza assoluta. Ciò che è triste è che i capitani d’industria coraggiosi in una società terziarizzata godono di qualsiasi beneficio, collocati nei punti cardine dove la professione rende fior di quattrini ragion per cui per mantenere inalterato un simile status di cose è necessario promuovere l’ignoranza abolendo chi ancora pensa e potrebbe essere un ostacolo sul cammino per Eldorado. Ci siamo infiacchiti e abbiamo sostituito la filosofia con i numeri, le scienze umane con la tecnologia in quanto il pensare è l’esatto opposto di un capitalismo che distrugge e uccide anche l’intelligenza.Per soldi si fa tutto e per soldi ci si vende. Il motto è diventato ma chi me la fa fare? E’ in questa fluidità tutto si perde e niente si afferma


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