Scippo Refendario e Assassinio della Democrazia
Frediani fa bene a denunciare i
grossi interessi che, con le consuete maxitangenti, ruotano intorno al nucleare
e all’acqua; Rodota’ fa benissimo ad evidenziare come il governo si prepari la
strada per poi legiferare in spregio alle volonta’ referendarie, ma il punto su
cui –secondo me- si deve battere, e’ la totale distorsione del concetto di
democrazia, in nome della quale si uccide proprio l’autentica democrazia.
Berlusconi e i suoi complici
utilizzano i loro ampissimi spazi nei media per ribadire che chiunque ostacoli
la maggioranza e’ antidemocratico.
Il mantra, sistematicamente
ripetuto, suona cosi’:
“Chi ha perso le elezioni deve
tacere e imparare da chi sa vincerle, chi ha vinto le elezioni puo’ fare tutto
quel che cazzo vuole, perche’ il popolo lo ha eletto proprio perche’ cosi’
faccia. Se poi il popolo e’ convinto che la maggioranza governi male o faccia
il contrario di quanto e’ stato promesso, il popolo deve rispettosamente
aspettare che termini il mandato per poi eleggere qualcun altro. Se poi questo qualcun
altro fara’ ancor di peggio, il popolo deve tacere, perche’ e’ colpa sua che
li ha eletti”.
E’ quindi il caso di svegliarsi
ed affermare chiaro e forte che il mantra e’ una menzogna ripetuta, perche’ la
democrazia e’ tutt’altro: Giorgio Gaber cantava che la democrazia e’
partecipazione, e cosi’ cantando toccava proprio il punto principale.
Le folle che sempre hanno
applaudito i dittatori recitano una farsa della partecipazione, perche’ quelle
folle non sono soggetti informati che hanno attivamente contribuito alle scelte
del dittatore: semplicemente le subiscono, e applaudono il dittatore quando e’
cosi’ generoso da informarli sul loro futuro.
Le scelte di governo sono spesso scelte
complesse, che dovrebbero essere le migliori scelte disponibili a quel momento:
E’ proprio su questi punti che si misura la partecipazione dei cittadini
nell’indirizzare e controllare i loro rappresentanti.
L’espressione della volonta’
dell’elettorato attraverso i referendum sarebbe una delle forme piu’ alte e
piu’ efficaci di democrazia. Purtroppo in Italia i referendum sono condizionati
da una legislazione illogica che
ne diminuisce l’efficacia, o -forse meglio- da una legislazione cosi’ ben
architettata da renderli poco efficaci: possono essere soltanto abrogativi, il
che rende difficile all’elettorato esprimere chiaramente il proprio parere e
ottenerne la realizzazione, inoltre sono condizionati da un quorum illogico che
permette ai conservatori di far vincere il “no ad ogni cambiamento”, attribuendosi illegittimamente
tutte le astensioni, come se fossero voti favorevoli al “ no “.
Malgrado tutti questi limiti e
difetti, i referendum, le poche volte che “hanno sfondato”, sono stati tappe
fondamentali della nostra storia: il divorzio, l’aborto, e -per l’appunto- il nucleare.
Oggi accade che la maggioranza si
permetta di sfuggire alla verifica referendaria , rubando i referendum e
uccidendo cosi’ la democrazia, per di piu’ preparandosi, dopo aver evitato la
sconfitta, a fare esattamente il contrario di cio’ che vogliono gli elettori. E
la maggioranza lo sa bene cosa vuole l’elettorato: lo ha appreso e misurato
con i sondaggi, ed e’ proprio per i risultati di quei sondaggi che
oggi la maggioranza fugge dalla prova elettorale: perche’ sa che non sarebbe piu’ maggioranza.
E siccome quei politici –forse tutti i politici- sono
dei professionisti della truffa, usano il loro potere sull’informazione per
convincere gli italiani che va bene cosi’, che non c’e’ ne’ scippo ne’ assassinio,
anzi che quella porcata sarebbe la vera democrazia, perche’ sarebbe una porcata
fatta da gente eletta, come se gli elettori li avessero eletti esattamente con
il mandato di farli fessi…
Saremo capaci di far risuonare
chiara e forte la nostra voce a fronte di queste rapine di referendum e di
democrazia?
Saremo capaci di affermare in
maniera chiara e inequivocabile che chi si presta a tali porcate ha perso ogni
legittimita’ a governarci?
Altri popoli, finora governati da
dittatori supportati dall’islamismo, ne sono stati capaci.
E noi? Noi che saremmo la
democrazia nata dalla resistenza al fascismo abbiamo gia’ dato tutto il
possibile sessantacinque anni fa?
Se non sapremo reagire, vorra’ dire che perdiamo una democrazia
in cui noi non crediamo piu’.
Geri Steve