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Il declino di Confindustria

Di Libero Mercato (---.---.---.151) 18 marzo 2011 13:05
Libero Mercato

Il declino del Sole 24 Ore è pari al declino generale della carta stampata in Italia e riguarda soprattutto il cartaceo, poichè il sito online invece registra un buon numero di visite, in costante aumento.

Quindi non si tratta di una prerogativa del Sole, anzi.
E’ evidente che chi scrive l’articolo non è un lettore quotidiano del Sole, soprattutto quando afferma che sarebbe  " espressione degli interessi di casta di un gruppo di baroni confindustriali", ignorando che il tessuto produttivo italiano, eccetto alcuni grossi (pochi) gruppi industriali (Fiat, Finmeccanica, Impregilo, Ansaldo, ecc...) è composto in larga percentuale da piccole e medie imprese che nulla hanno a che vedere con la presunta casta di baroni, e che anzi sono in grandi difficoltà per la crisi economica e devono lottare tutti i giorni con una concorrenza internazionale spietata e spesso sleale (vedi Bric e paesi emergenti). 
Ancora più ridicolo quando si afferma che gli editoriali del Sole incitano "ad alzare le tasse per i cittadini italiani al fine di abbassare le tasse per il sistema di quel ristretto circolo imprenditoriale", evidentemente l’autore non sa proprio di cosa parla o non legge il Sole, che spesso invece nei suoi articoli e commenti ribadisce il tema, fondamentale, dell’abbassamento della pressione fiscale su imprese e lavoratori, ha appoggiato la detassazione del salario di produttività introdotto da questo governo e altre misure (compreso l’ipotesi di un aumento di tassazione delle rendite finanziarie, che addirittura la presidente Marcegaglia ha caldeggiato nei suoi ultimi interventi) che intendono alleggerire il carico ai danni delle famiglie e del settore produttivo, anche colpendo il risparmio privato. 
E’ incredibile come si possa fare un’analisi del genere che esula completamente dalla realtà ed è frutto di un pregiudizio di chi Il Sole l’ ha visto soltanto in edicola, ma non l’ha mai comprato. 

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