Caro Marco,
non sono solito intervenire troppo anche per
ragioni di "ruolo" (se così vogliamo chiamarli). Anche perché
qualcuno potrebbe scambiare la mia voce per quella del giornale (ma l’unica
voce di AgoraVox è quella di voi che scrivete), però il tema mi è caro e nella
giornata di ieri mi è capitato di discuterne. Io non capisco queste critiche.
Insomma le capisco in parte. Può essere che abbia letto male e compreso peggio
le parole di Saviano (e le sue risposte su RepTv che confermano la sua totale vicinanza
alle motivazioni della protesta), il quale, mi sembra, abbia criticato le
violenze, che fossero quelle di una piccolissima parte dei manifestanti, piuttosto
che quelle dei poliziotti che sfogano la propria rabbia e la propria paura. Una
condanna alla violenza. Come si può criticare la condanna della violenza?
“I passamontagna, i
sampietrini, le vetrine che vanno in frantumi, sono anche l’espressione di quella violenza
coltivata dalla ingiustizia perenne presente nella società non solo italiana ma
anche tutta”. Ok, ma è lecito dire che sono un’espressione sbagliata? Il fine,
mi spiace, non sempre giustifica i mezzi, altrimenti ci sarà sempre un pretesto
per giustificare tutto. E ti assicuro che chi scrive si è fatto il mazzo come
te, e come tantissimi di quei miei coetanei in piazza! So perfettamente cosa
sia la frustrazione, la mancanza di lavoro, le ingiustizie, ma mai, mai
penserei di spaccare la testa a qualcuno o vetrine in giro per la città...
In più scrivi “Certo
nessuno vuole giustificare le violenze ma certamente tutto ha una causa e tutto
ha un suo naturale ed inevitabile effetto. E non credo che quelle violenze
abbiano celato il resto della manifestazione, anzi”... Non dico che tu la
voglia giustificare, ma sembrava dare questa impressione. E poi tutti i
telegiornali non hanno riportato che quello e anche su internet, tra blog, siti
di info e social network non era certo delle motivazioni della protesta di cui
si parlava, ma si pubblicavano foto e video di scontri, fiamme, urla... Prova a
chiedere a chi non sa cosa sia internet (ed è la maggioranza) se ha capito
quello che è successo. Probabilmente ti dirà che i manifestanti hanno fatto
casini, e spaccato tutto e non sa nulla di riforma gelmini, ad esempio.
Chiedi se Saviano
conosca il concetto di anarchia, beh qualcosa ti conferma che non sia così?
Criticare le violenze di piazza vuol dire non sapere nulla dell’anarchia? E
conoscere il movimento anarchico giustifica la violenza?
E voglio soprassedere
su quel “Ma di cosa stupirsi d’altronde lei simpatizza per quello che è dato
conoscere per Ernst Jünger, Ezra Pound, Louis
Ferdinand Celine,Carl
Schmitt”,
vero colpo basso. Già quell’incipit “Ma di cosa stupirsi” che svilisce
qualunque possibilità di confronto, fino ai riferimenti letterari. Leggere
autori che sono considerati capisaldi da chi si definisce fascista non inquina
il pensieri di chi li studia o legge. Insomma anche se sei di destra, leggere
Marx è obbligo, soprattutto se di mestiere vuoi fare l’economista... e poi
diamine! Celine! Sarà anche stato vicino a posizioni fasciste ma come si fa a
privarsi della lettura di quelli che sono unanimemente (se qualcosa voglia
dire) considerati capolavori. E’ come dire che dato che mi piace Houellebecq
sono un razzista, misogino!
Insomma, senza dubbio
la situazione è complessa e il blocco di manifestanti purtroppo non è un blocco
univoco. C’è una gran parte che vuol far valere i propri diritti (e si
ritrovano davanti gente come il La Russa di ieri sera ad Annozero), ci sono poi
alcuni, pochi, pochissimi, che se ne fregano delle motivazioni e sfogano la
propria rabbia e frustrazione in quel modo (e le televisioni e i politicanti ci
sguazzano) e poi ci sono agenti infiltrati (cosa che succede, come sai, ad ogni
manifestazione)...
Onestamente spero che
questa protesta porti a qualcosa di importante... ma le reazioni a una lettera
che condanna tutte le violenze mi sono parse eccessive, ma giusto per non
affondare nella retorica, “il mondo è bello perché è vario” e quindi ben
vengano le discussioni.
Con stima
Francesco