Mi scusi ma lei ha scritto una falsità nel suo articolo a proposito delle parentele scomode di Cosentino. Costantino Diana non è un boss come lei riferisce (riprendendolo da un articolo giornalistico dell’espresso che è stato pure denunciato per questo), bensì solamente un indagato ed accusato dalla procura di essere un imprenditore a disposizione dei clan (in realtà in un altro processo è stato dimostrato che ne era una vittima), morto prima della chiusura del processo a suo carico. Le dirò di più e cioè che prima di morire fu assolto in via definitiva nel processo, più stringente, sulle misure di prevenzione, personali e patrimoniali (se vuole le posso trasemttere la sentenza). Perciò le chiedo di rettificare l’articolo e ristabilire la verità.