Paolo occorre evitare questo rischio.
Dire come stanno le cose deve aiutarci a intravvedere le possibili vie d’uscita.
Io non dimentico, ma non accetto la logica del "sono tutti uguali".
Credo esistano persone, donne e uomini, di "belle speranze" sull’uno e sull’altro versante ed anche al di fuori d’un sistema sempre più incapace di migliorare sè stesso.
Questo Paese, per non correre il rischio della definitiva dissoluzione, ha bisogno di ricostituirsi su regole certe, condivise e inalterabili.
Potresti rispondermi che oggi non è tempo.
Forse. Ma so che non dobbiamo smettere di guardare in faccia la realtà, cercare di capirla e sperare in un avvenire migliore del presente e del passato di cui è figlio più che legittimo.