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La Woodstock dell’Onda

Di alride (---.---.---.166) 20 novembre 2008 12:31

L’articolo mi piace perchè è animato da  un pensiero pulito. Deve essere stata una gran bella serata, di quelle che si ricordano. Ha ragione Lo Cicero quando dice che il movimento sta dando filo da torcere al Governo. Tale aspetto non deve essere trascurato, perché è come se l’Onda avesse eretto, spontaneamente, una barricata che ha inchiodato i politici a metà del loro percorso di distruzione del sistema universitario e della ricerca. A questo va aggiunto che dall’inizio della legislatura nessuno era riuscito ad imporre un serio stop all’andazzo autoritario che è sotto gli occhi di tutti, ad eccezione di quelli che non vogliono vedere o sono privi di consapevolezza. Opposizione parlamentare, sindacati, lavoratori non sono riusciti ad ottenere in così breve tempo l’attenzione del paese, senza dimenticare il contributo significativo che i ragazzi hanno ricevuto da una parte dei docenti e genitori. Tuttavia mi preme dire ai ragazzi, io non lo sono più almeno dal punto di vista anagrafico, di non innammorarsi della lotta fine a sé stessa, come avviene in tutte la rivoluzioni intellettuali. Questo è un rischio tipico delle dinamiche di gruppo che creano un legame forte tra i partecipanti, sulla base di valori condivisi, entusiasmi ed emozioni vibranti. In una società in cui i giovani si rifugiano nell’alcool, nel web e nei cellulari, vedi l’ultimo rapporto Eurispes-Telefono Azzurro, è come se l’Onda costituisse un immenso falò intorno al quale ritrovarsi e, perché no, riscaldarsi. Ma occorre restare su un piano di realtà, il movimento si dissolverà, come avvenuto per il ’68, lasciando ai partecipanti l’onore di essere stati protagonisti di un difficile momento storico e di una lotta meravigliosa per il diritto allo studio e ad un futuro, che al momento non esiste.


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