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Chi ha paura del rom cattivo?

Di (---.---.---.185) 18 settembre 2010 12:46

Gentile Signor Enrico , ho letto quello che lei ha scritto in risposta al mio intervento e le chiedo di tener conto delle mie precisazioni : 

1) Innanzitutto il mio riferirmi alla sintassi e/o al lessico con cui venivano espresse alcune idee non nasceva dall’intenzione di colpire qualcuno ( se l’ho fatto me ne scuso ) . Non amo esprimere giudizi sulle persone , e ciò vale maggiormente quando si tratta di persone che non conosco . Non amo incasellare gli esseri umani ( gli intellettuali , gli elettricisti , gli abitanti di Como o di Messina , quelli che scrivono bene e chi scrive male ) . Il mio non era un giudizio di tipo morale o psicologico . Io penso veramente che esista una relazione fra il modo in cui organizziamo le parole e la maniera in cui interpretiamo il mondo ed era questo che intendevo esprimere . Posso sbagliarmi rispetto a questa mia convinzione e sicuramente mi sbaglio nell’applicare questo mio pre-giudizio a lei . 
2 ) Penso però che lei commetta un errore nell’attribuirmi , definendomi intellettuale ( mi lasci dire che sono bui i tempi in cui si amano poco gli intellettuali ) , caratteristiche psicologiche quali "pienezza di sé" e "distacco dalla realtà" . Io non esprimo giudizi sulla persona , lei sì .
3) Veniamo ai rom : lei scrive e pensa ( come tanti , del resto ) che questo popolo sia causa di "annosi problemi" . Le chiedo : mi può indicare una popolazione , un gruppo sociale ( che non viva nell’astrattissimo "mondo delle idee") rispetto a cui è possibile affermare : - non ci sono problemi - ? 
Lei pensa che esista una "natura rom " così come esisterebbe una natura italiana , francese , ebrea , araba , omosessuale , siciliana , ecc., ecc. ?" Concretamente parlando " lei pensa , per esempio , che la "natura siciliana" accomuni Falcone e Totò Reina , la tedesca faccia sì che della stessa pasta siano Hitler e Goethe e così via ? 
Per me essere concreti significa riconoscere la concretezza del singolo individuo che non può essere cancellata , confusa e appiattita nell’astrattezza del genere , del gruppo , del popolo a cui si appartiene e nelle idee astratte che ci facciamo degli altri sui quali proiettiamo le nostre parti più buie . Il discorso , ovviamente , è lungo e complesso , affrontarlo richiede pazienza , umiltà e fatica . Sui rom si potrebbe ancora scrivere tanto , su vizi e virtù ( vizi e virtù del genere umano ) , ma anche sul loro essere stati vittime di persecuzione , sulla loro cultura , anche essa sacrificata , ecc. 
3 ) Io non credo nella natura degli uomini , la nostra natura è la nostra cultura , nel senso sociologico del termine . Le condizioni di vita fanno di noi ciò che siamo . 
Nel salutarla , vorrei ricordare cosa diceva De André dei rom : " Gli zingari non hanno mai fatto una guerra ...... è vero spesso rubano ma nessuno tramite banca "
Cordialmente 
Renato de Lucia

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