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Chi ha paura del rom cattivo?

Di (---.---.---.227) 18 settembre 2010 03:19

Caro Fabio,


Andando oltre le profonde considerazioni da lei espresse nel breve articolo, che lasciano intravvedere appunto la prospettiva di un linguista con qualche nozione di psicologia io le posso fornire la mia versione sul perché a quelli come me non piacciono i ROM, e tanti altri (Nel linguaggio comune verrei considerato razzista o nella migliore delle ipotesi, xenofobo). 
Mi perdoni la brutale franchezza, ma i ROM sono sostanzialmente degli inutili parassiti. E fin qui a noi potrebbe non fregarcene di meno, dato che essendo parassiti in realtà non ci dovrebbero dare alcun fastidio. Se non fosse per il fatto oltre a irritare per il fatto che celano il loro parassitismo cronico sotto un’alone di "cultura e tradizione" (Teoria convintamente sostenuta da chi li tutela in paesi a forte componente sinistroide, come Italia e Francia), questi commettono anche crimini. Tra i più comuni gliene ricordo alcuni.

a) Sfruttamento dei minori (mandati a rubare fin da piccoli)
b) Elemosina dappertutto con lanci di maledizioni e "rituali" a dir poco osceni (sputacchiamenti di banconote, promesse di morte alla gente e così via)
c) Violenze continue nei confronti dei vicini che hanno la sfortuna di abitare nei loro campi
d) Furti continui (Rame, abbigliamento, automobili)
e) Guida senza patente considerata come la norma (Spesso anche dalle forze dell’ordine che neppure li controllano più già sapendo che due minuti dopo l’arresto l’avvocato pagato sempre dai soliti noti li tira fuori).
f) Capacità seriale e ricorrente di tramutare le apposite aree attrezzate a loro destinate in veri e propri immondezzai a cielo aperto (se ha dei dubbi non esiti a farmelo sapere, le mando le foto)
g) Un’arroganza e una strafottenza assoluta nei confronti delle norme che regolano il vivere civile.

In buona sostanza, come accade nella maggior parte dei casi in cui una data "razza", "gruppo etnico" o "religioso" (Non aggiungo queste cose a caso) vengono perseguitati o disprezzati da una parte più o meno grande delle comunità, ci sono delle valide ragioni, che però per alcuni non sembrano essere sufficienti. Sono gli stessi che affermano che l’islamizzazione del mondo non è un fenomeno autentico (nonostante le tendenze indichino tutto il contrario), sono gli stessi che dicono che siamo tutti uguali (nonostante la storia del mondo e avvenimenti costanti nella storia dell’umanità indichino tutto il contrario), quelli che dicono che non esistono differenze sostanziali di intelligenza tra razze (nonostante parecchi studi indichino il contrario, alcuni dei quali opportunamente nascosti, tanto per preservare lo status quo).

In buona sostanza, quelli come me non hanno paura dei Rom in quanto problema facilmente risolvibile se non ci fossero quelli che in un modo o nell’altro proseguono, per qualche ragione a me ignota nella tutela di gente che in realtà ha sempre irriso regole e norme delle comunità che li ospitano fregandosene altamente del buon vivere civile, salvo piagnucolare davanti alle TV parlando di razzismo e intolleranza. I ROM li conosciamo bene tutti. Come gli altri. E se la gente non li vuole non è sicuramente imputabile alla paura dell’uomo nero con cui la zia o la mamma o la nonna ci spaventava. Si tratta di problemi REALI E CONCRETI con cui la gente normale (Quella che vive per le strade o deve subire le angherie di questa gente) deve convivere mentre altri ignorando il problema e spesso riducendolo a una mera condizione psicologica, continuano in modo più o meno subdolo a tutelare, loro si, gente che probabilmente vedono una volta ogni tanto dal finestrino di un treno o di un’automobile.
- Lo chieda ai vigili del fuoco che entrano nei campi nomadi a spegnere gli incendi creati dalla combustione dei pneumatici per estrarne il rame cosa ne pensano (A microfoni spenti), quando vengono accolti con machete e pistole se si tratta dei racconti della nonna.
- Lo chieda ai vicini intossicati dai fumi tossici delle gomme che bruciano e che poi devono subire anche le minacce di morte, le devastazioni di giardini, i furti d’auto e tutto il resto OGNI GIORNO DELLA LORO VITA. 

Glielo chieda se si tratta della sindrome della nonna.

Inutile anche fare paragoni che, mi perdoni, ma hanno nella superficialità la loro base. Una cosa è una donna (UNA o UNA ogni tanto), che paga due assassini per uccidere il marito. Capiamo tutti che è un atto deplorevole, al di là delle ragioni che lo hanno determinato. Ma confondere l’atto di UNA persona con l’atteggiamento tendenziale di un’intera comunità (Quella dei ROM in questo caso) mi pare poco intelligente. I ROM sequestrano bambini, rubano, elemosinano, guidano ubriachi, sparano nei loro campi come nel far west, sposano bambine, derubano anziani e meno anziani PER ATTITUDINE CULTURALE E PER TRADIZIONE. Il che significa che il loro comportamento è tendenzialmente quello, al di là delle bugie che ci vengono somministrate dai loro protettori, da assistenti sociali e da operatori del settore (Stranamente tutti appartenenti alla medesima area politica per cui mono-orientati e con la solita monocultura improntata alla tolleranza forzata e al rispetto forzato di tutto e tutti).

Per cui le dico, che io sarei ben felice di vedere sparire i ROM dalle strade, per non dire dall’Italia. Se non fosse per il fatto che manco la Romania li vuole (Si chieda il perché....forse sono state le mamme anche li a far paura ai politici rumeni con le storie degli zingari).
Così come sarei felice di far sparire gli immigrati irregolari, i lavavetri, i venditori che mi svegliano ogni 5 minuti di orologio sulle spiagge nell’unico giorno in cui dovrei invece riposare dopo una settimana fatta di lavoro, quelli che mi ricattano per parcheggiare la mia macchina sennò la graffiano, quelli a cui devo dare la tangente per prendere un carrello della spesa al supermercato e a tutti gli altri che i nostri "comprensivi intellettuali" profondi esperti di psicologia umana tutelano con tutte le loro forze (Nel totale disprezzo dei diritti di chi, italiano, si trova spesso a essere straniero in casa propria).

Non si preoccupi. Non abbiamo paura dei ROM e neppure di tutti gli altri. Abbiamo paura degli italiani che riducono il problema a una barzelletta, sostenendo che adulti in possesso di cultura e facoltà di intendere e di volere siano in realtà condizionati dai racconti delle mamme e che in realtà non abbiano mai visto un ROM. 

Saluti

Enrico C.

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