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Nuova direttiva UE sulla vivisezione: animalisti e società civile sul piede di guerra

Di Fabio Barbera (---.---.---.159) 14 settembre 2010 18:43
Fabio Barbera
Arrivano altre repliche di euro-parlamentari che hanno votato a favore del provvedimento. 

Scrive l’euro-parlamentare David Sassoli: 

“Carissimo Fabio, non mi sottraggo alle critiche di coloro che pensano che abbia sbagliato a votare la nuova direttiva sulla vivisezione. Ci ho pensato molto e mi sono fatto spiegare bene le questioni tecniche. Io sono contro la vivisezione, ma in questo momento ben 10 paesi europei sono senza una legge sulla vivisezione. Questo vuol dire, ad esempio, che qualsiasi istituto di ricerca (italiano, francese, britannico?) potrebbe trasferirsi in quei 10 paesi - grazie alla libera circolazione di uomini e merci - e avviare ricerca senza limiti. Dobbiamo mettere fine a paradisi della ricerca senza controlli e per impedirlo occorre vincolare i paesi ad avere innanzitutto una legge. Da oggi questo è possibile. Non è tanto, ma non è neppure poco. Per i paesi come il nostro che hanno una legge, invece, significa che da oggi saranno necessarie tre autorizzazioni al posto di una. Anche questo non è poco. Mi sono interrogato e ho deciso che valeva la pena votare a favore per il semplice fatto che una legge è meglio di una non-legge e che se vogliamo arrivare ad abolire la vivisezione occorre fare alcuni passi, che magari ti danno il voltastomaco, ma necessari per arrivare a soluzioni più radicali. E da oggi è possibile farlo. Facciamolo.Noi vogliamo un’Europa dei cittadini europei che non caccia i rom, protegge animali e natura, e sia spazio di giustizia sociale. Fare i legislatori purtroppo è difficile perchè senza leggi vincono solo i più forti e per fare passi in avanti qualche compromesso occorre ingoiarlo se può consentirci in futuro di ottenere miglioramenti. Un caro saluto, David”.

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