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Nuova direttiva UE sulla vivisezione: animalisti e società civile sul piede di guerra

Di Fabio Barbera (---.---.---.223) 11 settembre 2010 09:33
Fabio Barbera
Prosegue De Castro via e-mail: 

“Non nego che ci siano punti di luce e ombra che sono stati frutto di un lunghissimo negoziato che ha portato ad un compromesso e che, come tutti i compromessi, ci lascia insoddisfatti. Ad esempio il Parlamento volevo che si potessero riutilizzare animali solo dopo esperimenti lievi, mentre il Consiglio (i 27 Governi nazionali, tra cui l’Italia che ha dato l’ok al testo) hanno voluto il riutilizzo dopo esperimenti anche di media intensità: questo è discutibile, ma comunque serve ad utilizzare meno animali. Per quanto riguarda gli usi didattici, ad oggi a livello europeo non c’era una regolamentazione e in alcuni paesi non si potevano fare controlli e si potevano fare tutti gli esperimenti possibili; ora finalmente anche per uso didattico c’è una regolamentazione e si deve chiedere una autorizzazione preventiva che deve essere accordata dall’autorità nazionale. Per quanto riguarda le pratiche consentite, è stato il Parlamento a volere classificare le pratiche secondo la loro gravità (anche prima si facevano le stesse cose, solo che adesso sono considerate per legge "gravi" e quindi anche nel processo di autorizzazione verrà valutata più attentamente la loro necessità). Come vede il tema è spinoso, non esistono punti di vista univoci, è un tema molto complesso, ma le posso assicurare che abbiamo riflettuto e studiato molto prima di decidere e non è corretto fare un uso strumentale della cattiva informazione che sta circolando in questi giorni. Cordialmente, Paolo De Castro”.

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