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Porta a Porta: l’anti-camorra da salotto

Di Paolo Praolini (---.---.---.165) 8 novembre 2008 00:07
Paolo Praolini

Discutere in un bel salotto in TV di camorra è diventato di moda.
Si perchè l’argomento è uno di quelli che fà salire gli ascolti.
Poi poco importa se gli attori come Mussolini, Vespa, Feltri ne sappiano ben poca cosa degli accadimenti a Scampia o di Via dell’Avvenire a Napoli, o di come sono costretti a vivere i cittadini da quelle parti.
Dove quando cammini su un marciapiede tornando a casa sei con l’orecchio teso ed ascolti ogni minimo calpestio alle tue spalle, cercando di aumentare il passo con il cuore in gola e raggiungere rapidamente il portone di casa tua prima di riprendere fiato .
Come dici tu Francesco c’è un confine che delimita il vivere civile dal non vivere.
Perchè chi vive in quelle zone non può trascorrere una vita normale chiudendo gli occhi di fronte alla realtà quotidiana.
Si convive con la delinquenza minorile come ci raccontano le cronache, dove a 12 anni si è disposti ad ammazzare un coetaneo,
dove il racket ogni giorno stringe il collo a migliaia di commercianti e li piega alle loro volontà,
dove i ragazzini per pochi soldi fanno da corrieri per lo spaccio di stupefacenti,
dove un tuo vicino di casa domani potresti trovarlo freddato per le scale in un bagno di sangue quando torni dal lavoro,
dove ti strappano un braccio e ti ammazzano per rubarti l’automobile o l’orologio,
dove ti scippano la borsetta disposti anche ad ammazzarti se hai incautamente pensato di andare da sola a ritirare la pensione,
dove un turista non può andare con una bella auto o esporre un bell’orologio senza rischiare di essere assalito,
dove un giornalista che compie il proprio lavoro seriamente portando la verità allo scoperto rischia ogni giorno la vita o sotto la continua pressione psicologica del ricatto...


Finiamola con le montature di Bruno Vespa e compagni che organizza queste trasmissioni esclusivamente perchè deve dar conto ad un contratto con la Rai.
Basta.





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