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Alberto Lucarelli: "Quello dell’IDV non è un referendum per l’acqua pubblica"

Di Renzo Riva (---.---.---.95) 5 maggio 2010 18:45
Renzo Riva

Lo "scherzetto" del Conto Energia costerà 100 miliardi di Euri (dati resi noti dall’"Autorità dell’energia e gas" e sarà pagato dai clienti del sistema elettrico con la voce A3 delle tariffe previste per ogni kWh consumato quindi da tutti gli italioti.
Fino ad oggi nessun deputato o senatore ha pensato di dire alcunché in proposito.

Renzo Riva
349.3464656
[email protected]

INVITO TUTTI A FIRMARE LA SEGUENTE PETIZIONE ON LINE AI SEGUENTI LINK:

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http://www.21mosecolo.it/sitonew/xx21mo/lettera/100426lettera.htm

http://www.21mosecolo.it/sitonew/xx21mo/mail/a71mail.php
 

Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano

e, p.c., a:

Presidente del Senato
Sen. Renato Schifani

Presidente della Camera
On. Gianfranco Fini

Presidente del Consiglio
On. Silvio Berlusconi

Ministro allo Sviluppo Economico
On. Claudio Scajola

Ministro all’Ambiente
On. Stefania Prestigiacomo

Ministro alla Economia e Finanze
On. Giulio Tremonti

Ministro al Lavoro
On. Maurizio Sacconi

Presidenti delle principali organizzazioni sindacali

Illustrissimo Signor Presidente,

noi sottoscritti,

desideriamo segnalarLe ciò che riteniamo essere un colossale ingannevole abbaglio che si sta perpetrando ai danni dei contribuenti italiani.

Recentemente, in Italia, diverse amministrazioni locali stanno predisponendosi ad installare impianti fotovoltaici per la produzione elettrica. Ebbene, questi impianti sono una inutilità tecnica ed un disastro economico.

Sono una inutilità tecnica perché nessuna potenza installata fotovoltaica potrà sostituire alcuna potenza convenzionale. Per farci capire: il nostro Paese assorbe, in media, una potenza di 40 GW elettrici e, nelle ore di picco, arriva ad assorbirne anche 60 GW, i quali, quindi, devono essere disponibili, tutti, pena l’occorrenza di blackout. E, di fatto, sono senz’altro disponibili grazie alla potenza elettrica convenzionale installata, sia essa a gas, a carbone, idroelettrica o nucleare (installata, quest’ultima, Oltralpe).

Ora, è senz’altro concepibile installare un impianto qualunque di una delle tipologie elencate e chiuderne un altro della stessa tipologia. Ad esempio, tecnicamente parlando, nulla vieta l’apertura di un impianto da 1 GW a carbone e la chiusura di un analogo impianto a gas.

Ma è concepibile la chiusura di anche un solo GW di questi impianti convenzionali in seguito all’apertura di 1, 10, 100 o 1000 GW fotovoltaici? La risposta è NO: quando il sole non brilla (e il sole non brilla fra il tramonto e l’alba!) questi impianti contano zero, come se non ci fossero; e tra l’alba e il tramonto la variabilità dell’insolazione impone che di essi non se ne tenga alcun conto e, ancora una volta, è come se non ci fossero.

Esaminiamo ora il disastro economico. Installare un impianto convenzionale che eroghi 1 GW-anno all’anno di energia elettrica richiede un impegno economico che va da €1 miliardo a €3 miliardi (dipende dalla tipologia specifica: il turbogas è il più economico e il nucleare il più caro). Installare un impianto fotovoltaico di pari capacità produttiva richiede un impegno economico superiore a €50 miliardi!

Stando così le cose, è evidente che nessun buon padre di famiglia prenderebbe in alcuna considerazione l’eventualità di impegnare risorse in questa tecnologia. E, se nella gestione del denaro pubblico l’amministratore fosse animato, come ci pare dovrebbe essere, dalla diligenza del buon padre di famiglia, la tecnologia fotovoltaica per la produzione elettrica sarebbe già bella e sepolta, come sarebbe giusto che sia e come di fatto è. Non a caso, infatti, nonostante il proliferare di sempre nuove installazioni, il suo contributo alla produzione elettrica mondiale è inferiore allo 0.001%.

E veniamo, infine, all’ingannevole abbaglio. Per aggirare il fallimento economico (quello tecnico non è aggirabile), si è predisposta in Italia una legge, nota come Conto-energia, che garantisce di avere remunerato fino a 48 c€ il kWh elettrico a chi lo produce da impianti fotovoltaici, cioè fino a 8 volte il prezzo di mercato (il kWh è quotato circa 6 c€ alla Borsa elettrica). Naturalmente l’onere aggiuntivo è spalmato – grazie a questa legge del Conto-energia – sulle tasche di tutti i contribuenti, contribuendo essa ad elevare vieppiù il costo dell’energia elettrica che, nel nostro Paese, è già il più elevato del mondo. Circostanza, questa, che, peraltro, ha pesanti conseguenze sulla occupazione e sulla stabilità delle aziende più energivore, come alcuni casi di cronaca, recente e passata, ci hanno insegnato.

Purtroppo l’inganno dell’affare-fotovoltaico non si esaurisce qui, ma è aggravato da quanto abbiamo l’obbligo di aggiungere. Siccome, malgrado il Conto-energia, il fotovoltaico continua ad essere un fallimento, non sono poche le amministrazioni locali che hanno predisposto, per legge, la sovvenzione con denaro pubblico di una buona percentuale – fino al 20% – del costo degli impianti. Inoltre, poiché tutto questo non basta a stimolare gli appetiti di alcun “buon padre di famiglia”, sta accadendo che siano le stesse amministrazioni locali a promuovere l’installazione di questi impianti su edifici e spazi pubblici. Infine a causa delle notevoli dimensioni dell’onere economico, non è raro che ad esso si faccia fronte con l’intervento di mutui bancari, il cui capitale viene alle Banche restituito – tipicamente raddoppiato dagli interessi – tramite, appunto, il Conto-energia. Per farla breve, il Conto-energia è un “meraviglioso” meccanismo che consente di trasferire denaro dalle tasche dei contribuenti a quelle dei produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà, e delle Banche, per l’altra metà.

Noi sottoscritti, cittadini e contribuenti, riteniamo che la prima condizione affinché gli amministratori della cosa pubblica possano auspicare, e pretendere, che l’evasione fiscale sia scoraggiata, è che essi stessi facciano mostra di esercitare quella “diligenza del buon padre di famiglia”, sopra evocata. E ci appelliamo pertanto a Lei, Signor Presidente, affinché voglia esaminare più a fondo la questione che Le stiamo sottoponendo e adoperarsi per evitare al popolo italiano questo ulteriore colossale inganno.

Molto cordialmente,

Franco Battaglia (Co-fondatore Associazione Galileo 2001 per la libertà e dignità della scienza)

Donato Robilotta (Consigliere Regionale del Lazio e Direttore politico del Garofano Rosso)

Associazione ProgettAmbiente (firma Arch. Giuseppe Blasi, Presidente)

Comitato Italiano Rilancio del Nucleare (firma Ing. Giorgio Prinzi, Segretario Nazionale)

Associazione Italiana Wilderness (firma Franco Zunino, Segretario Generale)

Nuovo Psi, Sezione Friuli-Venezia Giulia (firma prof. Lauretta Iuretig, Segretario Regionale)

Circolo Bettino Craxi di Roma (firma Dr. Nino Biddau, Segretario Generale)

Associazione Il Ponte (firma Dr. Norberto Nicolai, Presidente)

Associazione il Movimento d’Opinione (firma Ing. Temistocle Sidoti, Presidente)

FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo (firma Prof. Vincenzo Pepe, Presidente)

Seguono decine di altre firme di ingegneri e tecnici del settore energetico.

Chiunque volesse, può sottoscrivere la lettera collegandosi al sito

www.21mosecolo.it


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