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Di Pietro e l’Idv: liberali solo a parole

Di (---.---.---.73) 15 febbraio 2010 10:30

Per la precisione, anche se non mi piace rispondere direttamente ai miei articoli.... io ho ancora la tessera dell’ IDV, dopo aver partecipato 2 volte al Congresso di Vasto e di Bellaria, ed aver collaborato con numerosi esponenti del partito nel Lazio, pubblicato articoli sul giornale Orizzonti Nuovi....raccolto più di un centinaio di firme di mia mano contro il Lodo Alfano...

E ovviamente non ho elogiato Berlusconi, anche perchè sono un post-berlusconiano e, come scritto nel pezzo, considero il centrodestra italiano "inquinato" dalla sua presenza ingombrante, che poco o nulla ha a che fare con quelli che culturalmente dovrebbero essere le idee ed i valori di una destra moderna, liberale ed europea. 
Se qualcuno avesse voglia e 5 minuti di tempo si rilegga i miei articoli dell’anno scorso, dove più di una volta ho difeso a spada tratta Di Pietro e l’Idv.
Ma io critico semplicemente, senza ripetere ciò che è già scritto sopra, la deriva movimentista e di sinistra di un partito che io (speravo) si dotasse di una prospettiva moderata e liberale. E soprattutto l’assenza totale di proposte concrete sul campo economico. Insomma un partito che sembra vivere solo "di luce riflessa"... fino a che esisterà il "nano piduista e mafioso" basterà fare "opposizione" e "resistenza", se poi ci sia un vuoto di programmi e di soluzioni politiche poco importa...è solo la pagliuzza...
Io non la vedo così, e un partito che non ha le idee chiare sul futuro dell’Italia e sul tipo di programma economico-industriale è destinato a scomparire con l’eclissarsi del fronte berlusconiano, o quel che peggio diventare una corrente interna del Pd, contribuendo al suo disfacimento...




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