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Brunetta: lascia o raddoppia?

Di (---.---.---.31)  0:0

Riporto dal sito GiornalettismO ( Brunetta un fallimento mascherato da vittoria)

La sua candidatura a sindaco di Venezia, infatti, è il risultato finale di un fallimento continuo nella “carriera” di ministro in questa legislatura. Basti infatti ricordare l’ultimo CdM nel quale è arrivato allo scontro con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che gli ha dato addirittura una lezione di logica (“non ho mica capito come si fa una semplificazione legislativa aggiungendo nuove leggi, qualcuno me lo sa spiegare?“) prima del famoso schiaffone e della minaccia di peggiori sanzioni (“Se ti avvicini ancora ti do un calcio in culo“). 
Oppure è sufficiente riandare con la memoria ai tentativi di gonfiare i dati della sua battaglia contro i fannulloni, o ricordare di quando sequestrò il sito della Funzione Pubblica per rispondere a una polemica personale con l’Espresso. Il fallimento di Brunetta è personale e politico, e andare a correre per il Comune di Venezia è un chiaro caso di promozione per rimozione: meglio mandarlo in qualche posto dove potrà soddisfare la sua insana voglia di attenzione mediatica con i suoi proclami idioti, ma non farà che relativamente danni a Roma, un posto per persone serie e non per guasconi in cerca di applausi.

D’altronde, lo dice lo stesso comunicato di Berlusconi: «Venezia – conclude la nota – subisce da anni un grave declino e merita finalmente una guida capace di valorizzare le enormi potenzialità. Siamo sicuri che il sindaco Brunetta sarà la persona più adatta a questo difficile compito».
Dovesse perdere, sarà lo zimbello di tutti; se vincesse, sarebbe al massimo un problema dei veneziani.


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