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A Vicenza prove tecniche di dittatura

Di buenaonda (---.---.---.111) 12 ottobre 2008 08:09

Errore ingenuo quello di considerare che qualsiasi manifestazione-contro / raccolta-di-firme-contro etc siano la manifestazione ultima e più eccelsa della democrazia.
Oltretutto solo una parte assolutamente minoritaria dei vicentini ha votato quindi come potrebbe qualcuno arrogarsi il diritto di sostenere che questi pochi rappresentino la volontà generale della popolazione ?
Ma il punto fondamentale è che se anche il 100% dei vicentini avesse effettivamente votato contro l’allargamento della base, esiste un governo centrale che su certe materie ha e deve avere l’ultima parola, altrimenti non si governerebbe più.
E non si governerebbe più grazie a gente come te che non vuole nulla di nulla sul proprio territorio (no-TAV, no discariche, no rigassificatori, no stazioni eoliche, no ripetitori, no antenne per i cellulari, no autostrade, no centri commerciali e chi più ne ha più ne metta).

Ultima considerazione: l’Italia fa (fortunatamente) parte della NATO; già così siamo un membro un pò smidollato e come tale considerato (ie: in Afganistan e Iraq piccoli contigenti di nostri soldati ci vanno ma a fare "aiuto umanitario", a combattere ci andassero gli altri), se anche solo per un’operazione di ordinaria amministrazione quale è la riorganizzazione delle basi NATO in Europa, progetto entro cui rientra l’allargamento della base di Vicenza, si devono avere reazioni così smodate, addio.
Per un minimo di coerenza allora bisognerebbe chiedere anche l’uscita dalla NATO, con tutte le conseguenze del caso.

In Italia ci sono buoni motivi per lamentarsi dell’insorgere strisciante di una forma di regime (magari parlare di dittatura però è un pò esagerato, un pò da isterici del linguaggio, non trovi ?); tu però hai scelto un esempio completamente sbagliato.

saluti

> aless/


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