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... sebben che siamo donne

Prime... pur evitando la competizione tipica del mondo maschile, dedicandosi, a soluzioni rapide dei problemi, per abitudine alla concretezza e alla mediazione spesso esercitata in ambito familiare.

Il manifesto, all’indirizzo delle donne di oggi, dell’opera di Bruna Bertolo può essere il messaggio di Cristina Trivulzio, editrice di giornali rivoluzionari, ai tempi della prima guerra d'indipendenza: “Vogliano le donne felici ed onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto-tratto il pensiero ai dolori ed alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai prima goduta, forse appena sognata, felicità!”

Con “Prime... sebben che siamo donne. Storie di italiane all'avanguardia”, edito da Ananke, Bruna Bertolo ci presenta una galleria di personaggi femminili che, in modalità diverse, hanno contribuito a scrivere pagine spesso importanti, a volta marginali, di quel lungo, faticoso, controverso periodo in cui le donne lottarono per la loro emancipazione sociale. Dall' Ottocento ai giorni nostri, sono state tante le donne che hanno aperto orizzonti nel costume, nella politica, nello sport, nella cultura, nel mondo del lavoro. Dal testo emergono figure straordinarie che hanno saputo adeguare e trasformare il loro tranquillo quotidiano in una lotta a tutto campo, mettendo spesso in pericolo le loro esistenze ed i loro affetti, per un futuro che poteva offrire più che certezze, sicure umiliazioni.

Il primo giorno di primavera di quest’anno, quale data migliore? Si è svolta nella sala Nilde Jotti, presso la sede della Fondazione A. Bendini di Collegno, la presentazione del libro di Bruna Bertolo. Una bella serata, molto ben organizzata, di cultura al femminile con un buon numero di maschi ad applaudire e condividere.

Ad introdurre la consigliera regionale Silvana Accossato e l’Assessora alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del Comune di Collegno Maria Grazia De Nicola. La Signora De Nicola ha lodato le donne prime, ma umili, che non sono andate in cerca di consenso rischiando il tramonto della loro femminilità, evitando cioè la competizione tipica del mondo maschile e dedicandosi a soluzioni rapide dei problemi, per abitudine alla concretezza e alla mediazione spesso esercitata in ambito familiare.

Successivamente con un rapida ed intensa sequenza di slide si è dipanata la presentazione di alcune delle figure femminili presenti nel libro commentata con voce accorata della stessa autrice.

 

Mi pare il caso di chiudere, così come ho iniziato, con una citazione, questa di Lina Furlan: “hanno silenziosamente diretto il mondo”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.15) 23 marzo 2016 10:07
    Giacomo Nigro

    Voglio precisare, perchè non esplicitato nell’articolo, che questo libro è la continuazione ideale e concreta di un altro libro della stessa autrice: “Donne del Risorgimento. Le eroine invisibili dell’Unità d’Italia” che si chiudeva proprio con le parole di Cristina Trivulzio di Belgioioso.

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.15) 25 marzo 2016 14:35
    Giacomo Nigro

    Continua con questo interessante volume il lungo percorso esplorativo di Bruna Bertolo nella storia delle donne, un percorso iniziato con l’immersione nel periodo risorgimentale, (“Donne nel Risorgimento”, Ananke) continuato poi con la scoperta delle pioniere con il "nostro" “Prime … sebben che siamo donne” (Ananke) e il successivo “Donne nella Resistenza in Piemonte” (Susalibri) approdanso all’analisi del ruolo femminile nel periodo della Grande Guerra.

    Spiega Bruna Bertolo: Tra il maggio 1915 e il novembre 1918 milioni di uomini armati combatterono e morirono nelle trincee della Grande Guerra. Nel fronte interno l’esercito silenzioso delle donne visse una guerra forse meno crudele ma certo faticosa e angosciante. Attraverso i nomi e le storie, spesso quasi dimenticate o ignorate, di tanti personaggi femminili, in questo libro racconto “l’altro modo” di fare la guerra. Le donne sostituirono gli uomini partiti per il fronte sui luoghi di lavoro, in fabbrica e in campagna. Le crocerossine curarono e consolarono, sfidando i bombardamenti e i pericoli. Molte, diventate bottino di guerra, subirono la violenza dello stupro. Altre salirono per i pendii delle montagne con le gerle cariche di munizioni e viveri. Tanti modi sottovalutati e taciuti di vivere la guerra. Ma la Grande Guerra la combatterono anche loro: le donne”.

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.211) 27 marzo 2016 11:53
    Giacomo Nigro
    Ritengo che il libro proclami una sorta di antifemminismo, esso è pro capacità paritarie del genere femminile nella conduzione di posizioni della società erroneamente riservate al genere maschile, senza che ciò diventi un must, ma restando possibilità. 

    Riporto per chiarezza la definizione di femminismo: movimento di rivendicazione dei diritti economici, civili e politici delle donne; in senso più generale, insieme delle teorie che criticano la condizione tradizionale della donna e propongono nuove relazioni tra i generi nella sfera privata e una diversa collocazione sociale in quella pubblica.


  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.123) 8 maggio 2016 10:31
    Giacomo Nigro

    Si, lo so! La Festa della Mamma porta con se molta retorica, ma dedicare un giorno del calendario a una persona così importante per la vita di tutti noi - ognuno ha la sua, naturalmente - può far riflettere su quanto grande sia il dono della vita. Loro ci hanno cresciuti come un campo di grano perché hanno sperato in un frutto buono, ma anche fossimo diventati gramigna loro ci vogliono sempre e comunque bene. 

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