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paolo

L'età avanza e perciò la lascio perdere ,coniugato con figlio ,milite assolto ,laurea in fisica + corsi post ,vita lavorativa intensa e a tipologia variabile dall'insegnante(breve) all'autonomo con passaggi in mutinazionali .
Interessi personali in elettronica ed informatica .

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  • Primo articolo martedì 08 Agosto 2010
  • Moderatore da martedì 11 Novembre 2010
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Ultimi commenti

  • Di paolo (---.---.---.102) 26 dicembre 2010 18:52

    Caro Marco , su questo tuo ultimo compendio all’articolo ,sono totalmente d’accordo , anzi lo sottoscrivo alla lettera . E’ il dramma degli ordini professionali e delle mancate( e sempre promesse) liberalizzazioni che non consentono a giovani laureati di diventare consulenti legali di aziende e far valere il proprio valore senza andare ad ingolfare le fila degli avvocati . Un’azienda può anche assumere un neolaureato ma,se questi non consegue l’abilitazione , è una figura professionalmente incompiuta.

    Dovrebbe essere un mercato libero dove , conseguito il titolo accademico, ciascuno possa far valere le proprie capacità , " sic et simpliciter ".

    paolo
  • Di paolo (---.---.---.102) 26 dicembre 2010 18:28

    Avrai anche informato in modo imparziale , ma credo sia piuttosto banale e mistificatore il senso dell’articolo e le parole di Benedetto XVI .Nessuno ha mai messo in discussione la libertà religiosa , neanche l’ateo più intransigente si è mai pronunciato in tal senso , semmai in discussione è la libertà dello stato dalle ingerenze vaticane . 

    Del tutto oscura poi mi sembra l’affermazione circa i tentativi di emarginare le influenze della chiesa , tentativi che , nella storia degli ultimi 150 anni , avrebbero causato pericolosi "squilibri " ... 
    Ma di che cavolo sta parlando . Quali tentativi . Se c’è una anomalia in questo paese è la struttura iraniana della politica che deve sempre avere un compendio religioso su temi che dovrebbero essere invece trattati in modo laico , secondo coscienza e conoscienza e non con il vangelo in mano.
    Ieri , per puro caso , ho sentito un passaggio in cui il papa citava il Dio cristiano e il valore della fede . E perchè ,eventualmente , non il Dio di tutti ! Un messaggio fatto per dividere , per creare una scala di valori divini , il mio Dio è più vero del tuo ,oppure tu sei figlio di un Dio minore ....
    E poi parlano di umanità ,fratellanza ,tolleranza . Ma per favore !.

    paolo

  • Di paolo (---.---.---.102) 26 dicembre 2010 17:51

    caro xxx.xxx.xxx.112

    Ho una esperienza di causa civile che è durata anni 35 ( ripeto anni 35!! ) in due tranche la prima di 16anni e la seconda di 19 anni . Ad un certo punto la mia causa era pure finita al reparto stralcio del tribunale( mi hanno detto per errore), per poi riapparire magicamente qualche anno dopo. Tanto è vero che per la seconda parte stò avvalendomi della legge Pinto con la speranza, spero non proprio remota , di ricavarci qualcosa. Per inciso , la causa lo vinta . 35 anni !! e attenzione stò parlando del 1° grado di giudizio !!. Quando è iniziata ero un ventisettenne di belle speranze e visto che me la sono letteralmente caricata sulle mie spalle con tanto di codici alla mano, posso assicurarti che le mie idee sono chiarissime . Molto meglio che sui libri . Con l’avvocato , allora mio coetaneo , siamo diventati amici . Nessuno mette in dubbio le inefficienze generali della giustizia , cosi’ come nessuno nega la facilità tipicamente italiana di andare al contenzioso , ma ti assicuro che ci sono in giro avvocati che andrebbero arrestati perchè su stupidaggini creano artificiosamente contenziosi allucinanti al solo scopo di prolungare la causa .Ne ho impattato una decina e sono la causa principale della lungaggine dei processi . Al secondo posto ci metto i CTU dei tribunali , altra categoria da prendere con le molle .Poi ovviamente è da riformare tutto il sistema , non si discute .

    paolo
  • Di paolo (---.---.---.102) 26 dicembre 2010 11:20

    Faccenda complicata , caro Zag , molto complicata e per niente facile da capire . Storicamente i corpi di polizia venivano reclutati tra aderenti ai partiti di destra e anche di estrema destra . Una connotazione che vedeva " il celerino " come il bastonatore di operai e studenti di sinistra . Da questo punto di vista indubbiamente si poteva anche parlare di vocazione , la vocazione a conservare un’ordine fascistoide e i privilegi dell’alta borghesia . Anche la provenienza geografica dei poliziotti era molto legata a zone culturalmente di "destra" , aggravata peraltro da uno stato di necessità economica.

    Oggi sicuramente non è più cosi’ e anche i poliziotti sono diventati lavoratori come altri che svolgono un’opera meritevole del rispetto da parte di tutti , a prescindere dalle diverse opinioni politiche . Semmai qualche residuo fascista è rimasto negli apparati dirigenti che oggi trovano una sponda naturale nel governo di Silvio Berlusconi . 
    La dimostrazione è che anche la polizia , con le proprie rappresentanze sindacali ormai di vario colore politico , ha manifestato il proprio malessere sotto palazzo Chigi . 
    Una cosa del genere , fino ad alcuni anni fa era impensabile.

    paolo
  • Di paolo (---.---.---.102) 26 dicembre 2010 10:43

    Caro Bozza 

    Hai dato un’immagine molto realistica della realtà di un concorso di quel genere . Certamente non invidio i candidati . Molto provocatoriamente però io sarei del parere non solo di bandire per almeno trenta anni i concorsi di avvocatura , tempo per smaltire almeno una generazione , ma soprattutto interdirei tutti coloro di etnia al di sotto della latitudine di Viterbo , dall’accesso alle facoltà di giurisprudenza per lo stesso periodo di tempo . Capisco la drasticità e forse anche la demenzialità della proposta , ma francamente sarebbe ora che le popolazioni di cultura "borbonica" (il termine non vuole assolutamente essere offensivo ) cominciassero a indirizzare le loro intelligenze verso qualcosa di diverso dagli studi in giurisprudenza . 
    E’ veramente aberrante lo sfornatutto delle facoltà di giurisprudenza meridionali . Ormai abbiamo più avvocati del resto d’Europa e nessuno , dico nessuno , capisce che la riforma della giustizia ha come premessa inderogabile la riforma dell’avvocatura in Italia . Soltanto un numero fisiologico di avvocati può consentire la rapidità dei processi , gli eccessi abnormi fanno si che un avvocato ,quando ha una causa , non la molla fino a babbo morto, a costo di inventarsi un cavillo al giorno.
    Questo è il vero dramma della giustizia in Italia ,altro che Silvio B. e le sue deliranti e molto interessate riforme .

    paolo 

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