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maurizio vecchio

maurizio vecchio

Avvocato con studio in Torino. Opero professionalmente nel settore del diritto societario e fiscale. Nell'ambito della struttura dello Studio vengono, altresì, trattati i temi relativi alla violazione dei diritti umani internazionali. L'economia ha da sempre una strettissima relazione con il tema dei diritti umani e la globalizzazione ne è l'esempio maggiormente visibile.

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  • Primo articolo martedì 02 Febbraio 2011
  • Moderatore da lunedì 04 Aprile 2011
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Ultimi commenti

  • Di maurizio vecchio (---.---.---.214) 5 giugno 2013 14:35
    maurizio vecchio

    Apprezzo il Suo intervento e credo che non solo il Dott. Guariniello abbia da sempre efficacemente operato in materia di inquinamento e tutela della salute, ma che sia riuscito a farlo nonostante l’organizzazione e la gestione della giustizia in Italia. Condannare un morto ( o un ultra novantenne ) non è una vittoria della Giustizia, come non lo è una sentenza che dà ragione alle vittime , dopo che queste hanno sofferto del reato, delle conseguenze del reato e, pure, degli effetti peggiori di quel reato. Riparare tardi ad un danno singifica non averlo affatto riparato. Ma questo - e spero di essere stato chiaro - non certo per colpa di quei Giudici ai quali va solo riconoscenza.

  • Di maurizio vecchio (---.---.---.214) 9 luglio 2012 16:13
    maurizio vecchio

    Ringrazio Paolom per le osservazioni. Condivido le impressioni sulla assurdità delle critiche del Presidente di Confindustria. Certamente i provvedimenti del Governo possono ( e devono) essere criticati, magari anche aspramente. Ma è necessario che questo vada fatto nella consapevolezza del proprio ruolo e, soprattutto, nell aprospettiva del bene comune. Mi pare che molti soggetti, responsabili di ruoli e funzioni, parlino solo in forza della bandiera che agitano. Per quanto è possibile sforzarsi non riesco mai ad intravedere la cura dell’interesse generale nelle parole di SIndacati, Parti sociali, Parlamento e Partiti. Non si tratta di scollarsi da dosso delle ideologie ( idee e valori sono il pane della società ), quanto di annientare partricolarismi e privilegi giustificati da ideologie. Maurizio Vecchio

  • Di maurizio vecchio (---.---.---.214) 1 marzo 2011 14:45
    maurizio vecchio

    Caro Giorgio Naturalmente condivido integralmente le Tue osservazioni: ogni giorno si constatano le medesime situazione e gli stessi abusi. Occorre però considerare le specifiche responsabilità dei singoli colleghi ( tra i quali ovviamente inserisco il sottoscritto) e della categoria. Quante volte accade di sentire nei corridoi dei Tribunali di abusi ed ingiustizie subite quali professionisti. Tutto rimane nel segreto della chiacchiera e raramente seguono iniziative che sarebbero legittime e dovute. Quante volte la categoria o gruppi di singoli avvocati hanno sperimentato e attuato una qualche forma di associazionismo capace di "uscire" nel sociale e nella società? Non sbaglio molto se affermo MAI. Quanto la nostra capacacità di essere "imprenditori" ( nel rispetto della deontologia ) ha mai superato il limite " di coltivazione del proprio orto"? Spesso con il pensiero non confessato che la cosa importante fosse la brutta raccolta del vicino. Sono gli Ordini professionali ad essere distanti o gli avvocati singoli che se ne allontanano? La risposta non è univoca ma sarebbe importante una riflessione. Queste brevissime osservazioni per affermare che forse l’interrogativo più grande è quello della "coscienza del ruolo istituzionale". Maurizio VECCHIO

  • Di maurizio vecchio (---.---.---.26) 23 febbraio 2011 23:07
    maurizio vecchio


    Questo articolo del 19 febbraio 2011 tratto dal "fatto quotidiano" sui danni già realizzati dal nucleare non è una suggestione
    Se n’è accorta la stessa società elettrica Edf, monitorando i 34 impianti da 900 megawatt colpiti da ripetuti incidenti. Sotto accusa il sistema di raffreddamento: se si guasta il circuito primario, il dispositivo di sicurezza potrebbe non bastare. Il rischio? La fusione del nocciolo del reattore. Con “conseguenze catastrofiche”, secondo l’associazione ambientalista Sortir du nucléaire che ha lanciato l’allarme sulle “inquietanti anomalie” di 34 delle 58 installazioni atomiche francesi. Sortir du nucléaire chiede così il blocco preventivo degli impianti. Il problema è stato ammesso anche dall’autorità di sicurezza nucleare (Autorité de Sûreté Nucléaire, Asn) e i generatori di vapore difettosi sono ora al centro di un vasto programma di controlli e riparazioni.
     Numerose le centrali interessate, tra cui quella di Tricastin, già nota alle cronache italiane: nel sito a 160 chilometri dal nostro confine c’è stato nell’estate del 2008 un incidente che ha causato l’inquinamento di alcuni corsi d’acqua nella zona di Avignone. Oltre al numero di centrali e reattori interessati dai difetti, è la loro età a creare apprensioni. Il primo dei 34 reattori in questione è stato avviato infatti nell’aprile 1977 presso la centrale di Fessenheim, in Alsazia, mentre l’ultimo, nella centrale di Chinon (dipartimento Indre-et-Loire) nel novembre 1987.
     La scoperta di Edf arriva quindi a distanza di molti anni dall’allacciamento alla rete elettrica di questi reattori, alcuni dei quali entrati in funzione più di 30 anni fa. La preoccupante notizia è stata diffusa dall’ Asn che, attraverso l’ultimo rapporto sulla sicurezza nucleare ha rivelato come “in situazione accidentale, per alcuni livelli di pressione del circuito primario principale, l’iniezione di sicurezza ad alta pressione potrebbe non permettere di raffreddare sufficientemente il cuore del reattore”. La faccenda è di non poca importanza, dato che il sistema di sicurezza è il solo dispositivo che permette di ritardare una fusione del nocciolo nucleare in seguito ad una fuga d’acqua dal circuito primario. Secondo Sortir du nucléaire “si deve assolutamente tenere conto di possibili conseguenze catastrofiche”. Soprattutto se si considera l’età delle centrali e il moltiplicarsi degli incidenti verificatisi in Francia negli ultimi anni. “Più che mai, la scoperta di questi difetti dimostra chiaramente la necessità di una decisione politica per una transizione energetica più rapida possibile”, affermano i no-nuke transalpini, che chiedono di “uscire finalmente dal rischio nucleare imposto ai francesi da decenni”.
     I 34 generatori di vapore dei reattori nucleari difettosi sono ora al centro di un completo programma di riparazione e sostituzione. Ma questa misura non è ritenuta sufficiente dai detrattori del nucleare d’Oltralpe, per i quali il problema è un altro: “Edf ha lasciato girare 34 reattori nucleari durante un quarto di secolo, prima di assicurarsi dell’efficacia del sistema principale di prevenzione di fusione del cuore nucleare. Perché questa scoperta è così tardiva? È estremamente inquietante che un problema di tale gravità sia rimasto per lungo tempo ignorato da Edf”.

  • Di maurizio vecchio (---.---.---.15) 22 febbraio 2011 23:30
    maurizio vecchio

    Chiarezza e trasparenza non sono proprie dell’economia e degli affari.

    E’ da temere l’irresponsabiltà che alimenta la prospettiva di investimento e che nutre gli investitori.


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