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illupodeicieli

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  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 28 agosto 2012 15:30

    Ricordiamoci che molti siti porno,cone server negli Usa, sono di proprietà di petrolieri arabi, sceicchi o come vogliamo chiamarli, di religione musulmana. Per alcuni infatti pecunia non olet.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 16 luglio 2012 19:02

    Penso sia giusto e doveroso, avendone capacità e voglia, di riprendere il made in Italy che si è venduto e/o in alternativa, creare dei nuovi marchi: per renderli credibili e appetibili ci vuole manico, testa, fiato. Ma anche,sopratutto, creatività e amore per il proprio lavoro. Chi scopiazza e cerca il business immediato, non so se riuscirà a emergere. So bene che la moda, il settore abbigliamento, è in mano a gruppi finanziari stranieri, che ci sono le varie riviste che dettano legge. Per questo occorre una strategia che dia forza e visibilità al made in Italy. Questo vale per il settore abbigliamento ma anche per altri settori,attualmente, sotto attacco o che sono in crisi: penso al settore cinematografico o a quello automobilistico (è stata fatta morire la De Tomaso: che ci siano ragioni diverse lo so bene, conosco un po’ la storia del marchio e di De Tomaso). Per riprendere a fare occorre crederci ma anche uscire dagli schemi, essere diversi se non unici: se ci si limita a fare qualcosa come la fanno gli altri si finisce nella guerra dei prezzi. E questo vale sia per chi produce e crea,sia per chi vende al dettaglio. In ogni settore c’è chi può e vende per un centesimo in meno un articolo simile al tuo, al nostro. Capire le differenze ed evidenziarle, è un buon inizio. Diversamente continuiamo a svendere i marchi storici e importanti, e a comprare ai discount o vestiamoci nei negozi cinesi: facciamoci tagliare pure i capelli: un taglio maschile,con tanto di shampoo, costa a Cagliari, salvo errore 10 euro.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 13 luglio 2012 14:09

    Concordo sul fatto che il mercato è alimentato dalla richiesta: se poi si seguono queste inchieste tv, ci si accorge, a parte l’incazzo e l’ansia che ti assalgono "perchè questi scimuniti non vengono mai al dunque" e girano e rigirano 20 volte senza mai arrivare al sodo (tipo quel tale che parlerà ma "dopo la pubblicità), si tratta spesso solo di supposizioni. Che poi ci siano innocentisti o meno, è nella logica: rimane giusto poter esprimere la propria opinione senza ,per questo, finire dietro le sbarre o censurati o multati come accade invece nel caso uno volesse approfondire le circostanze dell’olocausto e contare i morti. Da dire che alcuni di questi assasini o presunti tali (che sono innocenti fino alla condanna definitiva) sono stati e sono trattati in guanti bianchi. Da perseguitato dalla giustizia in quanto fallito dico che loro, sì, possono guadagnare denaro vendendo interviste o scrivendo libri: chi viene condannato per fallimento niente di niente. Informatevi anche su indennizzi vari e somme e agevolazioni varie (per fare impresa) cui hanno diritto diversi ex carcerati. Per alcuni,a quanto ne so, è bastato fare anche un solo giorno di carcere per avere diritto a usufruire di tutte le agevolazioni e incentivi possibili per il suo reinserimento.Se invece,come il sottoscritto, sei condannato per bancarotta semplice, te la prendi in quel posto e stai zitto: lui ottiene finanziamenti o altro, io un corno. La morale la lascerei quindi da parte: loro hanno colto la palla al balzo e hanno trovato, alcuni almeno, dei buoni consiglieri e dei fan. Del resto un’accusa d’omicidio è diversa da una di fallimento.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 9 luglio 2012 16:16

    Caro Damiano ricordiamoci che ci sono "merde dappertutto": alcune si schiacciano e altre si salutano.
    ps.: non è mia e la adatto in base alle circostanze.
     In ogni caso non è il paese che immaginavo quando avevo 15 anni (e sono classe 1960, quindi dovrei essere un ragazzo del 77). Non c’è piacere a vivere pensando che ti osservano per vedere se,a loro giudizio, sbagli. I tutori dell’ordine e quelli come loro, gli sceriffi della finanza, se muovi loro osservazione sia sui modi che sui contenuti delle loro azioni, rispondono che "applicano il regolamento". Come chi invece di aiutare prega, invece di darti una mano ti dà l’indirizzo di una finanziaria o di una banca. Oggi è così: e come ha scritto l’altro commentatore, di cui mi sfugge il nome e chiedo scusa, lui e altri vanno in Croazia o all’estero: ma non qui. Che poi luoghi privati , a pagamento quindi, ci siano non toglie nulla alla libertà,acquisita con il tempo di poter stare nudi a prendere il sole:sarà il buon senso a farci spostare di spiaggia o ,al contrario, a non frequentarla.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 27 giugno 2012 12:58

    Vorrei sapere se è vero che chi diventa ministro ,ammettiamo degli interni o della difesa, ha accesso (e in che modo) a documenti riservati: e se così fosse, come mai non è mai venuto in mente a nessuno di questi ,quando è diventato ex, di divulgare qualcosa di interessante. All’estero come funziona?A parte ciò che hai detto sugli Usa e Cia ed Fbi:sarebbe curioso se si venisse a sapere qualcosa "sul nostro paese" attraverso le confidenze o rivelazioni di un ex ministro di un "altra nazione".Di solito le chiamano indiscrezioni o voci. In ogni caso se i documenti fossero visionabili on line, non sarebbe una cattiva idea, anzi istruttivo per tutti.


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